06 March 2024

Categoria: 

È disponibile la newsletter N° 008/2024 della comunità di ubuntu-it. In questo numero:

  • Canonical rinnova l'interfaccia di Launchpad
  • Presto i giochi in GNOME verranno abbandonati
  • How to del mese: Come eseguire il mirroring di iPhone/iPad sul desktop Ubuntu
  • GNOME 46 attiverà la funzionalità Variable Refresh Rate
  • Full Circle Magazine Issue #202 in inglese
  • LibreOffice 24.2.1 è disponibile con oltre 100 correzioni di bug
  • Aggiornamenti di sicurezza
  • Bug riportati
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il 06 March 2024 14.33
Categoria: 

È disponibile la newsletter N° 007/2024 della comunità di ubuntu-it. In questo numero:

  • Rilasciato Ubuntu 22.04.4 LTS: ecco le novità
  • Il DebConf24 si terrà in Corea del Sud
  • Libreboot rilascia una nuova versione del suo bios open source
  • Scopriamo assieme le novità di Firefox 123
  • Aperti i primi test per Mozilla Firefox 124 Beta
  • LibreOffice 7.6.5 rilasciato con più di 90 correzioni di bug
  • Aggiornamenti di sicurezza
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il 06 March 2024 08.45

25 February 2024

Con nostro grande piacere, Roberto, Mattia ed io desideriamo comunicarvi che il nostro sito web (da questo pomeriggio), è ON-LINE!
Questo sito è un nuovo canale d’informazione, per tutti i Radioamatori, di tutte le età. Siamo tre radioamatori del Friuli Venezia Giulia che desiderano condividere vari contenuti a 360° sulla radio. Augurandoci che i nostri contenuti siano di vostro interesse, Vi attendiamo numerosi...

The post IV3 RadioLab – Il nostro sito web è finalmente on-line first appeared on Il mondo di Paolettopn (IV3BVK - K1BVK).
il 25 February 2024 22.10

23 February 2024

Categoria: 

È disponibile la newsletter N° 006/2024 della comunità di ubuntu-it. In questo numero:

  • Un nuovo hub focalizzato sulla sicurezza in Ubuntu
  • Nuove feature per il programma di installazione di Ubuntu
  • Trovata una vulnerabilità nelle regole con cui installare i pacchetti snap
  • Ubports passerà ad un modello a rilascio fisso per i propri aggiornamenti OTA di Ubuntu Touch
  • Mozilla annuncia nuovi licenziamenti
  • Nuova funzione sperimentale all'interno dell'ultima beta di Firefox
  • Aggiornamenti di sicurezza
  • Bug riportati
  • Statistiche del gruppo sviluppo
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il 23 February 2024 07.53

21 February 2024

Continuando a fare le mie sperimentazioni utilizzando vari software e comandi disponibili riguardanti l'aggiornamento del firmware delle diverse schede MMDVM, assieme al mio consolidato Amico e sperimentatore Antonio IZ0MXY, sono venuto a conoscenza di un'ulteriore possibilità, che trovate nel sito dell'amico Fulvio IZ8GUR.

The post MMDVM – Compilatore on-line per firmware MMDVM_HS first appeared on Il mondo di Paolettopn (IV3BVK - K1BVK).
il 21 February 2024 12.27

15 February 2024

In questo articolo continuo ad aggiungere delle informazioni riguardanti la mia sperimentazione con questa radiolina analogica bi-banda cinese per uso radioamatoriale Quansheng UV-K5 (8). In questo articolo desidero condividere alcune spiegazioni dettagliate che ho trovato nell'ottimo sito di Ivo Brugnera I6IBE, riguardanti un semplice remake hardware ottimizzando la circuiteria interna senza modificare pesantemente quella esistente; tutto questo per migliorarne il funzionamento in 2 metri e in 70 centimetri

The post QUANSHENG UV-K5 (8) – Modifiche hardware per le frequenze radioamatoriali first appeared on Il mondo di Paolettopn (IV3BVK - K1BVK).
il 15 February 2024 14.57
Categoria: 

È disponibile la newsletter N° 005/2024 della comunità di ubuntu-it. In questo numero:

  • Microsoft cede: VSCode funzionerà fino al 2025 su Ubuntu 18.04
  • Kubuntu 24.04 LTS non utilizzerà KDE Plasma 6.0
  • Altro traguardo importante da parte della comunità Linux su Reddit
  • Microsoft porterà il comando Sudo su Windows Server
  • Flathub raggiunge un milione di utenti attivi
  • Nuovo anno, nuovo malware per i sistemi Linux
  • Aggiornamenti di sicurezza
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  • Statistiche del gruppo sviluppo
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il 15 February 2024 08.05

11 February 2024

Dalle informazioni che trovate presenti nei miei  precedenti articoli, saprete che dal lato utilizzatore (sysop) la gestione del sistema viene effettuata tramite un menu di tipo bash shell whiptail, utilizzabile tramite una connessione privata in SSH. Durante tutto questo passato a sperimentare ed ad utilizzare questa ottima distribuzione C4FM, siete stati in molti ad averci chiesto come poter installare una dashboard per visualizzare il traffico presente sul vostro nodo radio.

The post Pi-Direct – come installare una dashboard web alla distribuzione first appeared on Il mondo di Paolettopn (IV3BVK - K1BVK).
il 11 February 2024 15.14

07 February 2024

Si continua a sperimentare diverse soluzioni di lavoro, effettuando gli aggiornamenti già descritti nel miei precedenti articoli; oggi ho deciso di iniziare ad utilizzare questa applicazione realizzata per questi Analizzatore di Reti Vettoriali Palmari NanoVNA, realizzata dall'ottimo tecnico DisLord.

The post Utilizzo dell’applicazione NanoVNA-App versione 1.1.215 di DiSlord first appeared on Il mondo di Paolettopn (IV3BVK - K1BVK).
il 07 February 2024 21.47
Categoria: 

È disponibile la newsletter N° 004/2024 della comunità di ubuntu-it. In questo numero:

  • Un primo sguardo a Ubuntu 24.04 LTS, che monterà il kernel Linux 6.8
  • VSCode abbandona il supporto per Ubuntu 18.04
  • Come abilitare le funzionalità sperimentali di Bluez in Ubuntu
  • Arriva in tutti i telefoni Linux la nuova versione di Ubuntu Touch OTA-4
  • Full Circle Magazine Issue #201 in inglese
  • Il driver Wayland approda nella versione 9.0 di Wine
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il 07 February 2024 21.41

06 February 2024

In questo articolo continuo ad aggiungere delle informazioni riguardanti sia la mia sperimentazione con questa radiolina analogica bi-banda cinese per uso radioamatoriale Quansheng UV-K5 (8), con l'utilizzo di un filtro notch elimina banda auto costruito.

The post QUANSHENG UV-K5 (8) – Utilizzo del filtro notch elimina banda ‘The Silencer’ first appeared on Il mondo di Paolettopn (IV3BVK - K1BVK).
il 06 February 2024 08.23

05 February 2024

Vista la continua richiesta di informazioni proveniente dai social network riguardanti diverse progettazioni e misurazioni radioamatoriali, assieme ai miei amici e colleghi radioamatori Roberto Gerolin IV3CYF e Mattia De Marchi IV3JTH, abbiamo fondato da poco tempo il Gruppo IV3 RadioLab. 

The post IV3 RadioLab – Presentazione del progetto first appeared on Il mondo di Paolettopn (IV3BVK - K1BVK).
il 05 February 2024 09.01

01 February 2024

Categoria: 

È disponibile la newsletter N° 003/2024 della comunità di ubuntu-it. In questo numero:

  • Incontra Canonical al Mobile World Congress di Barcellona
  • Ubuntu 23.04 "Lunar Lobster" raggiunge l'End Of Life
  • Come installare il pacchetto DEB di Firefox su Ubuntu
  • Firefox 122 viene rilasciato tramite pacchetto DEB
  • Valve rilascia la versione di Proton 8.0-5
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il 01 February 2024 08.14

31 January 2024

Il progetto che desidero descrivervi in questo articolo è stato realizzato grazie alla collaborazione di due radioamatori italiani: è stato realizzato da Valerio IK0XBA, con la collaborazione con Luigi IZ8VKW. Il paddle in questione, appositamente creato per le attività radio CW in portatile, è l'ormai famigerato "Molly", già descritto l'anno scorso da Valerio anche nel forum di MointainQRP.it

The post Il paddle telegrafico magnetico Molly realizzato con la stampante 3D first appeared on Il mondo di Paolettopn (IV3BVK - K1BVK).
il 31 January 2024 21.19

25 January 2024

Categoria: 

È disponibile la newsletter N° 002/2024 della comunità di ubuntu-it. In questo numero:

  • Ora puoi installare il Kernel Linux 6.7 su Ubuntu
  • I pacchetti Ubuntu Pro infastidiscono alcuni utenti
  • Il pacchetto snap di Steam sta causando qualche grattacapo a Valve
  • Linus Torvalds annuncia la prima RC del Kernel Linux 6.8
  • Mossa a sorpresa per la distribuzione Gentoo
  • Gli eventi meteorologici fermano la prossima point release del kernel Linux
  • Arriva il vero vincitore per lo sfondo predefinito di KDE Plasma 6.0
  • Kernel Linux 6.7 rilasciato ufficialmente
  • Aggiornamenti di sicurezza
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il 25 January 2024 08.27

17 January 2024

Categoria: 

È disponibile la newsletter N° 001/2024 della comunità di ubuntu-it. In questo numero:

  • Come installare il Kernel Linux 6.5 su Ubuntu 22.04 LTS
  • La conferenza GUADEC 2024 si terrà a Denver
  • Anche il progetto Debian si prepara per la fine dello sviluppo delle architetture a 32 bit 
  • Full Circle Magazine Issue #200 in inglese
  • Ecco a voi la prima release di Asahi Linux
  • Asahi Linux esegue il porting di due bug sui sistemi Apple Silicon
  • Finisce il supporto di Steam per Windows 7 e 8
  • Scoperta vulnerabilità nel protocollo SSH
  • Il Kernel Linux 4.14 raggiunge l'End Of Life
  • Aggiornamenti di sicurezza
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il 17 January 2024 07.53

25 October 2023

Categoria: 

È disponibile la newsletter N° 034/2023 della comunità di ubuntu-it. In questo numero:

  • Ecco a voi Ubuntu 23.10 (Mantic Minotaur)
  • Firefox 119: quali novità introduce
  • Microsoft offre un tutorial inaspettato su come installare Linux
  • Raspberry Pi Imager ottiene una nuova interfaccia utente
  • Aggiornamenti di sicurezza
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il 25 October 2023 14.26
Categoria: 

È disponibile la newsletter N° 033/2023 della comunità di ubuntu-it. In questo numero:

  • Anche tu hai avuto problemi nel scaricare Ubuntu 23.10?
  • La California compie grandi passi per i diritti digitali
  • La Raspberry Foundation annuncia una nuova versione del suo sistema operativo
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il 25 October 2023 13.51

25 April 2023

Categoria: 

news_wiki23.04.png
Foto originale: Multiverse by manuej

È appena uscita, ancora fresca di rilascio, la nuova versione del sistema operativo di Canonical: Ubuntu 23.04 nome in codice Lunar Lobster. L'avete già provata o installata? Benché sia una release intermedia, si è rivelata molto attesa poiché include parecchie novità. Per citarne solo alcune:

Per approfondire potete leggere questo articolo.

Come sempre il Gruppo Documentazione ha organizzato le attività di revisione di tante pagine wiki (come ad esempio quella che contiene i link di download delle varie edizioni e derivate).
Ma il lavoro non è ancora terminato. Infatti chi ha già installato la nuova versione può contribuire aggiornando oppure segnalando nel forum le pagine che possono considerarsi già valide con Ubuntu 23.04 o che hanno bisogno di essere modificate.

Fine del supporto standard per Ubuntu 18.04 LTS

Questo mese che volge al termine vede anche concludersi il supporto "regolare" per l'ormai storica Ubuntu 18.04 LTS Bionic Beaver. Ciò vuol dire che sulle pagine verificate soltanto con questa versione comparirà l'apposito "bollino rosso", che avverte il lettore che la guida non è verificata da molto tempo. Anche in questo caso siete invitati a contribuire aggiornando o segnalando le pagine.
Infatti spesso tante guide (ad esempio quelle nella sezione Notebook) sono valide anche per le versioni successive di Ubuntu, perciò occorrerà effettuare una modifica rapida e semplicissima (sarà sufficiente aggiungere cinque soli caratteri: «23.04») 😉.

Welcome dd3my!

Approfittiamo di questo articolo per dare il benvenuto nel gruppo Documentazione all'utente dd3my. Lui non è di certo un nome nuovo all'interno della community di Ubuntu-it. Infatti da anni partecipa attivamente ai gruppi Newsletter, Marketing e Promozione, oltre che dare una mano abitualmente con il Wiki. Adesso potrà farlo ancor di più, ma in veste di editore del gruppo Doc.
Cogliamo infine l'occasione per ringraziare tutti i gli utenti volontari che ogni giorno contribuiscono al Wiki, chi in un modo chi in un altro. È grazie soprattutto a loro se nel 2022 siamo riusciti a scrivere (o a riscrivere) la bellezza di 110 guide, il numero più alto nell'ultimo quinquennio. Mica bruscolini! 😀

A cura del Gruppo Doc
Vuoi contribuire al Wiki? Comincia subito!

il 25 April 2023 16.35

26 July 2021

Want to quit from a conversation with a bot provided through Dialogflow? You can use an Italian city, too.

Imagine that you go to the registry office.

The employee has to ask different questions, like your name, birthday, and so on.

He just asked the first one, you expect a lot more questions.

Second one 

BOT: “What’s your first name?”

USER: “John”

BOT: “Sorry to hear that. Bye. Next, please!”

This is what I am going to tell you in this story, where our main character is not the employee but Google Dialogflow.

BOT: Where are you from?

USER: New York City

BOT: Sorry to hear this, bye!

Wait, what?

Imagine that a bot is asking a simple question “where are you from?”. You insert the correct value and BOOOM. The bot suddenly closes the conversation!

Overview

TIP: familiar with Dialogflow? Start from Conversation exits!

We use Google Dialogflow to provide a rich conversation experience to our customers, driving them through different Intents according to some data that we need them to submit and/or modify.

google.com – Intents

To give context to someone not used to Dialogflow, an Intent categorizes an end-user’s intention for one conversation turn. For each agent, you define many intents, where your combined Intents can handle a complete conversation. When an end-user writes or says something, referred to as an end-user expression, Dialogflow matches the end-user expression to the best intent in your agent. 

When an intent is matched at runtime, Dialogflow provides the extracted values from the end-user expression as parameters. 

Each parameter is described by different attributes, forming a parameter configuration. For this article, let’s say that we are interested at some point in the conversation in a parameter called city that has an Entity type @sys.geo-city.

That’s it. We ask for a parameter called city and we expect our user to write a city in his response:

“Los Angeles”

“I live in Los Angeles”

“I was in Los Angeles”

are all valid sentences for usLos Angeles is extracted from the sentence and assigned to the parameter city.

Let’s finish this paragraph with the definition of Context: Dialogflow contexts are similar to natural language context. If a person says to you “they are orange”, you need context in order to understand what the person is referring to.

Conversation exits

Dialogflow has different features automatically provided that help you to create a rich conversation without having to reinvent the wheel.

System entities are one of these features.

Another important one is something called Conversation exits.

Some magic words will stop the conversation:

  • “exit”
  • “cancel”
  • “stop”

It’s impossible to avoid that this behavior happens, you can just apply some custom logic and reply one last time with a custom response.

Intent, parameters, conversation exits: a recap.

So, we are in a specific Intent, asking the user to give us a city name for our city parameter. At the same time, we know that some magic words will stop the conversation.

The Italian city that stops the conversation

Now we have all the elements to introduce the problem described in the article title. Our clients are from Italy, so the chat is in Italian, and 99.99% of the time the user is going to indicate an Italian city to our question.

One day, we had a support request from one of our clients: “When I insert the city where I live, the system replies with “OK, canceled. Goodbye.”.

-.-‘.

Open the logs.

Open the Dialogflow console.

Check the history.

Oh, wait, here it is! The city is called Fermoand “Fermo!” means “Stop!”.

BOT: Can you please tell me where XYZ happened?

USER: Fermo

BOT: Sure, goodbye.

The user would be something like -.-‘ .

What the Dialogflow Support team told us about it

We tried to reach out to the Dialogflow support team.

This is the most important part of the email:

Conversational exits for Actions on Google(AoG) are implemented on the AoG app’s side and cannot be overridden by Dialogflow.

Unfortunately, our team is unable to assist as your question is more closely related to Actions on Google

What the Actions on Google Support Team told us about it

We can understand that the word “Fermo” is in reference to a city. However, it is also a system level hotword. Unfortunately there is no solution to bypass the system limitation. Please consider maybe using Fermo city / town or something along those lines, however that may not be guaranteed since it is a system hotword. 

Read it again:

there is no solution to bypass the system limitation

Whaaaaat?? What we did

We provide the Dialogflow experience through the PHP Client library.

We created a list, that right now has only Fermo in it, of potentially dangerous cities.

When the user provides a single word response and we are in an Intent where we are asking for a city to extract a value for our @sys.geo-city parameter, we check if this word is in the list.

If so, we wrap the city in a context: “I live in <word>” before sending the response to Dialogflow.

There is no guarantee that this works, according to AoG support team response, but currently, it seems to work just fine.

The post The Italian city that STOPs Google Dialogflow appeared first on L.S..

il 26 July 2021 07.26

26 March 2021

The Vision API now supports online (synchronous) small batch annotation (PDF/TIFF/GIF) for all features. To do so, the relevant documentation is Small batch file annotation online.

Let’s see how can we do this with PHP.

Context

Having PHP >= 7.4, the packages to require are:

google/cloud-vision
google/cloud-storage

Code

How to upload the file in the storage

Soon.

Text detection

Even with PDFs we are going to use ImageAnnotatorClient, the service that performs Google Cloud Vision API detection tasks over client images and returns detected entities from the images.

$path = "gs://mystorage.com/path/to/my/file.pdf"; /* If you have it, you can give an hint about the language in the doc */ $context = new ImageContext(); $context->setLanguageHints(['it']); /* Here's the annotator described before */ $imageAnnotator = new ImageAnnotatorClient(); /* We create an AnnotateFileRequest instance to annotate one single file */ $file_request = new AnnotateFileRequest(); /* We express our input file in terms of a GcsSource instance the represents the Google Cloud Storage location */ $gcs_source = (new GcsSource()) ->setUri($path); /* Let's specify the feature we need. You can find the options below */ $feature = (new Feature()) ->setType(Type::DOCUMENT_TEXT_DETECTION); /* Let's specify the file info: a PDF in that location */ $input_config = (new InputConfig()) ->setMimeType('application/pdf') ->setGcsSource($gcs_source); /* Some configurations, including the pages of the file to perform image annotation. */ $file_request = $file_request->setInputConfig($input_config) ->setFeatures([$feature]) ->setPages([1]); /* Annotate the files and get the responses making the synchronous batch request. */ $result = $imageAnnotator->batchAnnotateFiles([$file_request]); /* We take the first result, because that's 1 page only. */ $res = $result->getResponses(); $offset = $res->offsetGet(0); $responses = $offset->getResponses(); $res = $responses[0]; /* Finally!!! The annotations! */ $annotations = $res->getFullTextAnnotation(); /* Clean up resources such as threads */ $imageAnnotator->close();

Features

In your request you can set the type of annotation you want to perform on the file. You can check the reference or the features list documentation.

Some examples are:

  • Face detection
  • Landmark detection
  • Logo detection
  • Label detection
  • Text and document text detection
  • ..

The post Google Vision: detect text in PDFs synchronously with PHP appeared first on L.S..

il 26 March 2021 15.53

06 February 2021

700!

Ubuntu-it Gruppo Doc

Categoria: 

Mavvvieeeeeniiii!!!! 🎉️🎊️🥂️🍾️

 

Perché tanto gaudio?

Semplice! Lo scorso Gennaio il wiki ha superato il traguardo delle 700 guide fra pagine create e ideate da Giugno 2011 a oggi 😊️

L'onore di tagliare tale traguardo è andato (anche giustamente) al nostro "uragano" wilecoyote, che arrivato da appena un anno ha messo in campo un impegno incredibile, rivelatosi provvidenziale per il proseguo del gruppo.

Tabella & conteggi

E andiamo per difetto, perché la nostra tabella non conteggia la miriade di piccole modifiche quotidiane o i ciclici e corposi lavori di routine fatti a ogni rilascio. Di fatto la pagina esiste per tenere facilmente traccia dei lavori svolti, il conteggio è più uno sfizio.

 

 

Già... il conteggio. Siamo pur sempre in ambito informatico e vi sarete chiesti quale stack utilizzassimo per effettuare questi calcoli statistici. Beh, cosa potremmo mai utilizzare se non lui... gnome-calculator! Implacabile e infallibile nell'eseguire somme su numeri naturali 😎️

 

Un grazie e prossimo traguardo...

Ma torniamo al wiki e soprattutto un pensiero a tutto il parco utenti. Da chi si è accorto e ha corretto piccoli errori a chi si è scervellato a scrivere guide complesse: un grazie di cuore all'impegno di tutti!

A Giugno ci sarà il decennale di questo ormai non più nuovo corso e sarà l'occasione per ripercorrere le tappe e le evoluzioni che bene o male, nonostante molte difficoltà, ci hanno permesso di arrivare qui e poter gridare: 700! 😀️

 

A cura del Gruppo Doc
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il 06 February 2021 12.24

27 January 2021

Categoria: 

Ad Aprile cesserà il supporto per  Ubuntu 16.04.
Questo vuol dire che nella sezione contenente i resoconti delle installazioni di Ubuntu sui computer portatili, molti dei link alle guide passeranno nella colonna Guide da aggiornare.

Fortunatamente i computer che funzionano con Ubuntu 16.04 supportano anche le versioni successive, come Ubuntu 18.04 e 20.04 (nella maggior parte dei casi).
Sul tuo portatile hai continuato a installare versioni successive alla 16.04? Aggiornare la relativa pagina sarà davvero semplice ;)

 

Come aggiornare la pagina?

Quando si accede all'editor per modificare una pagina, si noterà nella parte in alto la macro Informazioni che si presenta in questo modo:
<<Informazioni(forum="..."; rilasci="15.10 16.04";)>>

Al suo interno è presente la voce rilasci che contiene tra virgolette le versioni con le quali la guida è stata testata. Bene, non occorre far altro che aggiungere il numero di versione di uno dei rilasci di Ubuntu attualmente supportati.

Pertanto, supponendo di aver testato con successo la guida con... ad esempio la 20.04, basta aggiungere il numero all'interno della macro che diviene:
<<Informazioni(forum="..."; rilasci="15.10 16.04 20.04";)>>

Niente di che, vero? ;)

 

In generale è buona cosa...

Il discorso può estendersi anche alle pagine già presenti nella colonna delle guide da aggiornare e, ancora più in generale, a qualsiasi tipo di guida presente nel wiki. Come vedi se si incappa in una pagina testata con una versione obsoleta di Ubuntu, per confermarne la validità con una versione supportata è una questione di attimi.

 

A cura del Gruppo Doc
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il 27 January 2021 10.49

03 January 2021

What you should know if you are reading this

Our goal is to have a look at the mobile app development technology for startups in 2021, in order to publish an app for Android and an app for iOS with the perfect trade-off between quality and time+resources. How do we choose the best technology to accomplish this task?

First of all, the most accurate answer is:


it depends.

Every startup has different needs, in terms of business, technology, resources (how many developers? and how many of them are senior?) and deadlines.

Assumptions

There are 200000 articles out there about this subject.

This is why I want to list some boundaries that will “limit” our research. So this is not a general article Native vs Cross platform but is a study for a specific case.

That said, let’s start with these assumptions:

  • The start-up technological stack has a very strong connection with Google, mostly with Firebase. This is a very important aspect. In the start-up X the most important technology could be Y, so adjust the content of the article accordingly;
  • The start-up was providing all the services in web pages only, and the current app is basically a Webview showing an ad-hoc version of the website. I know, I know! Anyway, there is an ongoing process to transform all the services into a full set of (modularised) REST APIs that we can then consume in our app;
  • The app does not have heavy processes in terms of device resources, does not do any image/video processing and so on. Anyway, it has to have reliable access to the camera and retrieve the accurate users position through GPS;
  • The current technology is React Native, so we already saw both the pros and cons of a not-native approach. But not-native includes a world of solutions, that we will try to consider in this article;
  • The strong connection between React and Firebase, to build business web applications in JavaScript with all the power of the Firebase services, is very well explained in a book that I strongly suggest;
  • last but not least, I am not vertical on mobile technologies, so your feedbacks are very welcome.

Technologies in this study

I like a lot the category names reported in a very interesting article by Ionic: Comparing Cross-Platform Frameworks.

I will use the same labels that are

Hybrid-Native

Shared codebase, plus native code. Basically:

it allows you to program your user interfaces (UI) in one language that then orchestrates native UI controls at runtime.

Ionic article Comparing Cross-Platform Frameworks
Hybrid-Web

One codebase, running everywhere. Your code does not get “translated” in native components, but

the UI components you use in your app are actually running across all platforms

Ionic article Comparing Cross-Platform Frameworks

So basically you can code with “web” technologies (HTML/CSS/JS) and your UI components will be shown on the device.

Technologies and platforms in the article

According to the previous definitions, we will analyze the following platforms/technologies:

  • 100% native code: one app for iOS, one app for Android, with their respective languages, IDEs and so on;
  • ReactNative (Hybrid-native);
  • Flutter (Hybrid-native);
  • NativeScript (Hybrid-native);
  • Xamarin (Hybrid-native);
  • Ionic (Hybrid-web) ( – that includes PhoneGap / Cordova).
Image from aalpha

What’s the study about and how do we try to understand if a choice is better than another one

We will briefly describe pros and cons of every technology.
Then we will compare them at high level and a bit in terms of performances.

At this point we will take into account other important factors:

  • Who’s behind them?
  • The community around each technology;
  • Available libs: active development, time to “port” new features, stability, support and community;
  • Trends: we don’t want to adopt a technology that is going to become marginal in the next few years;
  • Very few observations related to the UI/UX aspect.

One by one

100% Native

Basically, we have 2 separated projects here: one for Android, one for iOS.

Thanks to the respective IDE (Android Studio and XCode) you will probably be able to build a good skeleton of your app and a good enough flow between the views with no or few code required, with a “drag & drop” approach for elements (buttons, text fields, …). A very good preview is also available, without using a simulator, for example.

XCode interface builder from apple.com

That’s great. Anyway, all the logic such as performing API calls, dynamically adding/removing content, handling Push notifications, accessing GPS position, accessing camera/gallery and so on, are performed with a platform-specific language: Swift (Objective-C) for iOS, Kotlin (Java) for Android.

All of this just to say that the two apps will live on two separated, parallel projects. You can of course merge some high-level logic regarding how to manage certain flows, but at the end you have to code them separately.

Two separated projects, two separated teams with separated skills. In the worst-case scenario this could double the needed resources.

On the other side you have the maximum reliability when you are going to handle device resources such as the camera or the GPS.

You have all the debugging and profiling power you need in your IDE.

Even regarding 3rd-party libraries (of course here a lot depends on the library itself) you can have less surprises if you are using the specific library for the given platform.

– Firebase

In case of Firebase, an Android native solution is incredibly good, of course, due to the fact that we’re talking about Google solutions.

Also Firebase has an official SDK for iOS, so the native solution is incredibly good for iOS, too.

Hybrid-web

We have just one project here: you will code an HTML/JS/CSS solution, that’s it. All the UI is shared between the platforms, so you have a very consistent UI and you don’t need to have different components for different platforms. You can, or you can simply have a different CSS applied for each platform.

For debugging purposes you have different layers to take care of, but most of the job related to the UI can be done in a web-based debugging tool like the Chrome Developer tools. One place, different platforms.

So, we were saying that we have just one project here, and this is something to carefully think about if you are a start-up. Additionally, you can “re-use” web related skills in your team to build your app, substantially decreasing the resources needed to complete it.

How about the device resources?

For the most common tasks such as taking a picture or accessing the GPS location, you can be sure to find a plugin (official or not) that takes care of these tasks for you.

The main idea is that there is a sort of Javascript API system to communicate with the underlying platform.

Ionic

With Ionic you can be sure to have someone in your team that can build a simple app with a small learning curve, due to the fact that it supports the major Javascript frameworks and libraries such as React, Angular and Vue.

It has 120 native device plugins for Camera, GPS, Bluetooth and so on.

It relies on Capacitor or Cordova to execute your web components within wrappers targeted to each platform, with API bindings to access device’s capabilities.

This is the architecture compared to the native one:

Native vs Ionic apps. From the official Ionic doc.

– Firebase

The Ionic official documentation points to a specific plugin page on GitHub.

This plugin page has a build: failing tag on it (3rd of January 2021): no good.

Let’s see the popularity of the plugin:

Watch68
Stars993
source: plugin page on GitHub, 3rd of January 2021

Anyway, if your choice is Ionic and you want to continue your journey with React, I strongly suggest this book to give you very useful hints on how to build robust web applications with React and Firebase.

For this part, that’s it! In the next part we will focus on the Hybrid-Native solutions.

The post Choosing the technology behind a mobile app for a startup in 2021: Native vs cross-platform (part 1) appeared first on L.S..

il 03 January 2021 08.24

11 December 2020

2020-12-11 18:39:36.965 14746-14746/your.bundle E/RNFirebaseMsgReceiver: Background messages only work if the message priority is set to 'high'

This is something you can find in your adb logcat output when sending a push notification (cloud message) and your app is in background.

More specifically, the problem is mostly related to the idle status of your device.

This is explained in a dedicated Firebase doc, particularly in the “Using FCM to interact with your app while the device is idle” section.

If you are sending a message with curl, Postman and so on, you can add something to your JSON in order to set priority.

So a JSON body like this:

{ 
  "to": "token_here", 
  "notification": { 
    "title": "hey from Lorenzo", 
    "body": "great article dude!" 
  }, 
  "data": { 
    "body": "normal priority notification", 
    "title": "here we are", 
  }
}

becomes:

{ 
  "to": "token_here", 
  "android": {
        "priority": "high"
  },
  "priority": 10,
  "notification": { 
    "title": "hey from Lorenzo", 
    "body": "great article dude!" 
  }, 
  "data": { 
    "body": "normal priority notification", 
    "title": "here we are", 
  }
}

When performing your POST requesto to https://fcm.googleapis.com/fcm/send please remember to add a Content-type: application/json header and a Authorization header with value key=<server_key> that you can retrieve from the “Cloud Messaging” section of your project settings in the Firebase console.

The post Firebase, cloud messaging and problems receiving background notifications appeared first on L.S..

il 11 December 2020 17.58

24 October 2020

Categoria: 

Banner Ubuntu 20.10

 

Il 22 ottobre è stato rilasciato Ubuntu 20.10, nome in codice Groovy Gorilla, supportato fino a luglio 2021.

Come di consueto il Gruppo Documentazione ha organizzato le attività di revisione di alcune pagine wiki .
Molto lavoro rimane ancora da fare: tante guide hanno bisogno di essere aggiornate e verificate con la nuova versione 20.10. Per continuare la revisione della documentazione abbiamo bisogno del tuo aiuto!

 

Come contribuire

Partecipare alla redazione e all'aggiornamento della documentazione wiki di Ubuntu-it è piuttosto semplice.
Numerose guide contengono sotto l'indice una dicitura simile a questa: «Guida verificata con Ubuntu: 16.04 18.04 20.04».

  • Se una guida è valida anche per Ubuntu 20.10 ma l'informazione non è riportata sotto l'indice della pagina, è sufficiente aggiungere la verifica per il rilascio 20.10.

  • Se una guida contiene istruzioni non valide con Ubuntu 20.10 puoi aggiornarla per adeguare in contenuti al nuovo rilascio.

Come sempre se trovi nomi sbagliati, errori ortografici, collegamenti errati o altre inesattezze facili da modificare non aspettare e correggili senza timore!


A cura del Gruppo Doc
Inizia a contribuire!

il 24 October 2020 21.33

12 February 2020

Even if currently it’s a beta feature, you can create multiple versions of your agent and publish them to separate environments.

The problem is that the REST URI bindings do not appear to have been updated in the API definition for this feature.

I wrote an issue in the cloud-php Github project, and John Pedrie, working for the project, asked me to try the gRPC way.

Never did it before, so here’s a guide to help you just in case you are in my situation…hopefully it will be integrated soon!

Assuming you are working with PHP7.3 (and a Debian-based Linux server):

Based on the Install gRPC for PHP doc, on our server (running Ubuntu server 19.10, PHP7.3) I had to install some packages:

sudo apt-get install autoconf libz-dev php-dev php-pear
sudo pecl install grpc
sudo pecl install protobuf

Let’s modify the /etc/php/7.3/fpm/php.ini file adding the following lines:

extension=grpc.so
extension=protobuf.so

Restarting php7.3-fpm:

sudo systemctl restart php7.3-fpm.service

And adding the "grpc/grpc": "^v1.1.0" line to the project composer.json.

Now it’s time to change the code. The usual way is something like:

$sessionClient = new SessionsClient();
$session = $sessionClient->sessionName($projectId, $sessionId);
$response = $sessionsClient->detectIntent($session, $queryInput);

And it has to be changed with something like:

$session = $this->_getSessionName($sessionId);
$sessionsClient = new SessionsClient();
$response = $sessionsClient->detectIntent($session, $queryInput);

// WHERE _getSessionName() is:
private function _getSessionName($sessionId)
{
    $projectId = $this->_getProjectId();
    $environment = $this->_getEnvironment();
    return "projects/{$projectId}/agent/environments/{$environment}/users/-/sessions/{$sessionId}";
}

And that’s it.

In the Dialogflow History tab there is still no way to filter conversations by Environment, but there is an Environment indicator in the conversation Detail.

Dialogflow environemnts

The post Dialogflow API, support for versions and environments appeared first on L.S..

il 12 February 2020 15.28

31 January 2020

2 free months of Skillshare Premium!

Lorenzo Sfarra (twilight)

You can get 2 free months of Skillshare Premium, thanks to this referral link.

With Skillshare Premium you will:

  • Get customized class recommendations based on your interests.
  • Build a portfolio of projects that showcases your skills.
  • Watch bite-sized classes on your own schedule, anytime, anywhere on desktop or mobile app.
  • Ask questions, exchange feedback, and learn alongside other students.

That’s it! 🙂

Skillshare logo
  • Get inspired.
  • Learn new skills.
  • Make discoveries.
  • Be curious.

I will be more than happy if you can join my classes and give me some feedbacks. The classes are about almost everything that I do in my life (you can check again my skills on the homepage)!.. 🙂

The post 2 free months of Skillshare Premium! appeared first on L.S..

il 31 January 2020 09.05

16 December 2019

You woke up one day and your Android phone contacts disappeared.

You try to perform a Google Search but you only find strange solutions, mostly related to some Samsung stuff, factory resets, uninstalling some app, etc…

Suddenly you realise that your Google Contacts was empty!

Ok, too much context, the solution.

Open your browser to https://contacts.google.com/.

In the top right corner you have a gear, click on it. Then click on Undo changes:

Now you can chose the version of your contacts that you want to restore: minute ago, hours ago, days ago, months ago, years ago….

And that’s it, the time to sync your phone and they’re back!

The post Restore your Google Contacts (for your Android phone, too) appeared first on L.S..

il 16 December 2019 09.31

09 December 2019

Buon Natale da Banksy

Dario Cavedon (iced)

il 09 December 2019 19.56

14 November 2019


Dalla TV, Bobo Vieri sorride sornione come quando giocava a calcio, e ripete "Shave like a bomber!". Tutti gli uomini che se lo ricordano quando giocava a calcio e faceva parlare di se dentro e fuori dal campo, rispondono al sorriso con approvazione.

Quello che fa (bene) Vieri è il testimonial, ci mette la sua bella faccia, e la sua innata simpatia per vendere un prodotto. Una professione a cui si dedicano anche suoi numerosi ex-colleghi giocatori di calcio, e del mondo dello spettacolo.

Mi fa sorridere quindi quando leggo post così che parlando di Chiara Ferragni scrivono di "vuoto pneumatico". Mi pare lapalissiano dire che Chiara Ferragni è una testimonial di se stessa, che sa usare i nuovi canali per comunicare il suo messaggio (qualunque esso sia). Fa marketing, e lo fa bene, visto il giro di soldi che fattura. Nel suo caso poi il fenomeno è così esteso che, chi scrive di lei, o parla di lei, anche in maniera negativa, si fa pubblicità a sua volta, sfruttandone la fama di riflesso.

Denoto in questi articoli - oltre la malizia usata per attirare clic - una certa incapacità di leggere la realtà e di adattarsi al cambiamento di costumi e di mestieri in atto.

Trovo anche sorprendente che i commentatori di cui sopra non riescano a capire come il fenomeno dei testimonial sia in parte sceso dall'Olimpo delle celebrità televisive, per diramarsi nei mille rivoli dei rappresentanti della borghesia. Al giorno d'oggi i testimonial sono anche degli illustri sconosciuti, con cui magari abbiamo fatto una corsetta al parco domenica scorsa.
il 14 November 2019 13.00

09 November 2019


(Segue Italiano)

🇬🇧🇺🇸 Last october I attended Ubucon Europe 2019, at Sintra in Portugal. Still need some time to gather the right words to explain how well I felt standing there with Ubuntu mates, and how many different good talks I saw.
Meanwhile, you can take a look at the video of my talk, where I speak about my running story: how I began running, why I still run, and why (almost) everybody can do it. Oh! Obviously I explain also what open source software you can use to track safely and securely your runs.
Let me know what you think about it! :-)

🇮🇹 Lo scorso ottobre ho partecipato a Ubucon Europe 2019, a Sintra in Portogallo. Ho bisogno di ancora un po' di tempo per mettere insieme le parole giuste per spiegare come mi sono sentito stare lì con gli amici ubunteri, e quanti bei talk ho sentito.
Intanto, potete dare un'occhiata al video del mio talk, dove parlo della mia storia di corsa: come ho cominciato, perché corro ancora e perché (quasi) tutti possono farlo. Oh! Ovviamente spiego anche che software open source si può usare per tracciare in le proprie corse in modo sicuro.
Fatemi sapere cosa ne pensate! :-)


Thanks very much Ubuntu & Canonical for funding my travel expenses!

(The picture in this post is from Marco Trevisan on Twitter)
il 09 November 2019 10.03

19 April 2019


In occasione della visita in Italia, ci sono state parecchie critiche negative su Greta Thumberg, la ragazzina svedese che ha lasciato la scuola per una sua personale battaglia a favore dell'ambiente, e sulla sua azione per contrastare il cambiamento climatico. Ci sono stati anche attacchi alla sua persona, tanto infondati quanto ignobili, specie se si considera la sua giovane età.

La cosa che sfugge a chi è abituato a leggere solo i titoli dei giornali, e in base a questi farsi un'opinione, è che le aziende petrolifere spendono milioni di dollari per spargere fake news, finanziare politici e rifarsi un'immagine.

Cioè: mentre io sto lì a separare la finestrella di plastica dal resto della busta di carta prima di buttare entrambe nella rispettiva raccolta differenzia "le grandi compagnie petrolifere, benché ufficialmente sostenitrici della lotta ai cambiamenti climatici, operano in realtà nell’ombra al fine di conservare i loro business". Senza contare "le grandi banche internazionali hanno versato 1.900 miliardi di dollari al comparto delle fonti fossili (gas e carbone inclusi)".

Se dopo tutto questo restate indifferenti, se non ve ne frega assolutamente niente che il pianeta Terra sia sempre più invivibile, se pensate che i nostri figli e nipoti che si troveranno a gestirlo in qualche maniera si arrangeranno, dovreste pensare a cosa tenere di più caro (i soldi!) e valutare la possibilità che continuare a finanziare - 100 miliardi di dollari all'anno, di cui 17 miliardi dal Governo Italiano - le fonti di energia fossili è una pessima idea per il proprio portafoglio.

La foto di Greta è tratta da Wikipedia.
il 19 April 2019 11.11

12 April 2019

Bloccato da Apple. Grazie!

Dario Cavedon (iced)


Tediato oltre misura dall'invasiva pubblicità su Twitter del noto marchio di diavolerie elettroniche, che intende rifarsi la verginità sulla privacy a forza di video emotivamente pucciosi, ho risposto a tono a un suo tweet. Sono stato subito bloccato.

Morale della favola: mi sarà impossibile vedere le prossime pubblicità ipocrite di Apple. Grazie Apple!
il 12 April 2019 13.27

01 March 2019

Categoria: 

Il wiki di Ubuntu-it è stato aggiornato per ottimizzare la lettura dei testi da smartphone :)
Le modifiche sono già attive da un paio di settimane, ma è stato necessario fare alcuni aggiustamenti per renderle davvero efficaci. Potrebbe essere necessario effettuare un refresh o ripulire la cache del browser per visualizzare la nuova grafica; a parte questo potrete leggere la documentazione, la newsletter e tutte le altre pagine del wiki da smartphone senza ulteriori problemi.

 

Al momento la modifica entra in funzione solo quando la larghezza della finestra è a misura di smartphone, nella cosiddetta modalità "portrait". In tal caso apparirà il nuovo header semplificato con il classico pulsante per il menù a scomparsa. Si noterà che in questa modalità non sono presenti i link di login/modifica/ecc.
Ruotando lo smartphone (modalità "landscape"), si tornerà a visualizzare il sito come su desktop.

Questa impostazione è stata scelta perché il wiki fu a suo tempo impostato con grafiche a larghezza fissa e tabelle anche complesse che si adattano prevalentemente a una visualizzazione da desktop. È possibile quindi incappare in pagine con contenuti che mal si adattino alla larghezza dei piccoli schermi, pertanto ruotando il dispositivo si ha comunque la possibilità di visualizzare la grafica originaria.

Ad eccezione di alcune pagine che dovranno essere manualmente ritoccate e inevitabili piccoli ritocchi alle impostazioni del wiki, i risultati sono andati oltre alle aspettative. Quindi non è escluso che più in là il responsive design possa essere esteso fino alla visualizzazione su desktop.

 

Aspetti tecnici

Il wiki utilizza la piattaforma MoinMoin. Il suo aspetto grafico è dovuto all'introduzione del tema Light nell'ormai lontano 2011.
Per chi fosse interessato le modifiche hanno riguardato giusto tre file:

  • light.py: al suo interno, insieme al vecchio header è stato inserito il codice html e javascript per disegnare il nuovo header in stile mobile.

  • common.css - screen.css: sono questi i due principali file responsabili per l'aspetto stilistico del wiki. Al loro interno sono state inserite media queries per adattare gli elementi delle pagine e per rendere alternativamente visibile il nuovo o il vecchio header a seconda della larghezza dello schermo.

In definitiva MoinMoin ci ha piacevolmente sorpreso mostrando un buon grado di adattabilità :)

Buona consultazione a tutti!

 

A cura del Gruppo Doc
Vuoi contribuire al Wiki? Comincia subito!

il 01 March 2019 10.21

19 February 2019

Introduction: Node + express + body-parser + Shopify?

Are you using Node/express/body-parser and Shopify, and (you would like to use) its webhooks?

If the answer is YES to the questions above, I am going to suggest here a way to solve a common problem.

NOTE: This and much more is covered in the Coding Shopify webhooks and API usage: a step-by-step guide class on Skillshare!

The problem

Body-parser does an amazing work for us: it parses incoming request bodies, and we can then easily use the req.body property according to the result of this operation.

But, there are some cases in which we need to access the raw body in order to perform some specific operations.

Verifying Shopify webhooks is one of these cases.

Shopify: verifying webhooks

Shopify states that:

Webhooks created through the API by a Shopify App are verified by calculating a digital signature. Each webhook request includes a base64-encoded X-Shopify-Hmac-SHA256 header, which is generated using the app’s shared secret along with the data sent in the request.

We will not go into all the details of the process: for example, Shopify uses two different secrets to generate the digital signature: one for the webhooks created in the Admin –> Notifications interface, and one for the ones created through APIs. Anyway, only the key is different but the process is the same: so, I will assume that we have created our webhooks all in the same way, using JSON as object format.

A function to verify a webhook

We will now code a simple function that we will use to verify the webhook.

The first function’s param is the HMAC from the request headers, the second one is the raw body of the request.

function verify_webhook(hmac, rawBody) {
    // Retrieving the key
    const key = process.env.SHOPIFY_WEBHOOK_VERIFICATION_KEY;
    /* Compare the computed HMAC digest based on the shared secret 
     * and the request contents
    */
    const hash = crypto
          .createHmac('sha256', key)
          .update(rawBody, 'utf8', 'hex')
          .digest('base64');
    return(hmac === hash);
}

We use the HMAC retrieved from the request headers (X-Shopify-Hmac-Sha256), we retrieve the key stored in the .env file and loaded with the dotenv module, we compute the HMAC digest according to the algorithm specified in Shopify documentation, and we compare them.

We use the crypto module in order use some specific functions that we need to compute our HMAC digest.

Crypto is a module that:

provides cryptographic functionality that includes a set of wrappers for OpenSSL’s hash, HMAC, cipher, decipher, sign, and verify functions.

NOTE: it’s now a built-in Node module.

Retrieving the raw body

You have probably a line like this one, with or without customization, in your code:

// Express app
const app = express();
app.use(bodyParser.json());

 

So your req.body property contains a parsed object representing the request body.

We need to find a way to “look inside the middleware” and to add somehow the information regarding the request status, using our just-defined function: is it verified or not?

Now, we know that the json() function of body-parser accepts an optional options object, and we are very interesting to one of the possible options: verify.

The verify option, if supplied, is called as verify(req, res, buf, encoding), where buf is a Buffer of the raw request body and encoding is the encoding of the request. The parsing can be aborted by throwing an error.

That’s it, we are going to use it like this.

Let’s change the json() call in this way:

// Express app
const app = express();
app.use(bodyParser.json({verify: verify_webhook_request}));

And we create the function verify_webhook_request() according to the signature documented before:

function verify_webhook_request(req, res, buf, encoding) {
  if (buf && buf.length) {
    const rawBody = buf.toString(encoding || 'utf8');
    const hmac = req.get('X-Shopify-Hmac-Sha256');
    req.custom_shopify_verified = verify_webhook(hmac, rawBody);
  } else {
    req.custom_shopify_verified = false;
  }
}

Basically, we check if the buffer is empty: in such case, we consider the message not verified.

Otherwise, we retrieve the raw body using the toString() method of the buf object using the passed encoding (default to UTF-8).

We retrieve the X-Shopify-Hmac-Sha256.

After we have computed the verify_webhook() function, we store its value in a custom property of the req object.

Now, in our webhook code we can check req.custom_shopify_verified in order to be sure that the request is verified. If this is the case, we can go on with our code using the req.body object as usual!

Another idea could be to stop the parsing process: we could do this throwing an error during the verify_webhook_request function.

 

Conclusion

Please leave your comment if you want to share other ways to accomplish the same task, or generically your opinion.

 

NOTE: Remember that this and much more is covered in the Coding Shopify webhooks and API usage: a step-by-step guide class on Skillshare!

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il 19 February 2019 16.49

07 February 2019

Categoria: 

Ubuntu 14.04 LTS End of Life

 

Ubuntu 14.04 LTS Trusty Tahr raggiungerà la fine del suo ciclo di vita il 30 aprile 2019 e, da allora, sarà disponibile Ubuntu 14.04 LTS - ESM, ovvero Extended Security Maintenance. Si tratta di una funzionalità disponibile con Ubuntu Advantage, il pacchetto di supporto commerciale di Canonical, oppure che può anche essere acquistata su base stand-alone. L'Extended Security Maintenance è stato creato per aiutare a semplificare il processo di migrazione verso le nuove piattaforme aggiornate, mantenendo gli standard di conformità e sicurezza.

 

L'introduzione di Extended Security Maintenance per Ubuntu 12.04 LTS è stato un passo importante per Ubuntu, portando patch di sicurezza critiche e importanti oltre la data di fine vita di Ubuntu 12.04. ESM viene utilizzato dalle organizzazioni per risolvere problemi di sicurezza e conformità mentre gestisce il processo di aggiornamento a una versione più recente di Ubuntu in grado di garantire pieno supporto. La disponibilità di ESM per Ubuntu 14.04 significa che l'arrivo dello status di End of Life di Ubuntu 14.04 LTS Trusty Tahr nell'aprile 2019 non dovrebbe influire negativamente sulla sicurezza e sulle conformità delle organizzazioni che lo utilizzano ancora come sistema operativo in essere. In totale, ESM ha fornito oltre 120 aggiornamenti, comprese correzioni per oltre 60 vulnerabilità con priorità alta e critica, per gli utenti di Ubuntu 12.04.

 

Ancora una volta, lo abbiamo segnalato anche in passato sulla newsletter (Ubuntu in prima linea per la sicurezza), risulta estremamente chiaro come Canonical metta la sicurezza al centro di Ubuntu, oltre che nelle pratiche e nella architettura dei prodotti a esso relativi sia lato business che lato consumer.

 

Fonte: blog.ubuntu.com

il 07 February 2019 09.57

05 February 2019

Categoria: 

Ad Aprile cesserà il supporto per la gloriosa Ubuntu 14.04.
Questo vuol dire che nella sezione contenente i resoconti delle installazioni di Ubuntu sui computer portatili, molti dei link alle guide passeranno nella famigerata colonna Guide da aggiornare.

Fortunatamente i computer che funzionano con Ubuntu 14.04 supportano anche le versioni successive, come Ubuntu 16.04 e 18.04 (nella maggior parte dei casi).
Sul tuo portatile hai continuato a installare versioni successive alla 14.04? Aggiornare la relativa pagina sarà davvero semplice ;)

 

Come aggiornare la pagina?

Quando si accede all'editor per modificare una pagina, si noterà nella parte in alto la macro Informazioni che si presenta in questo modo:
<<Informazioni(forum="..."; rilasci="13.10 14.04";)>>

Al suo interno è presente la voce rilasci che contiene tra virgolette le versioni con le quali la guida è stata testata. Bene, non occorre far altro che aggiungere il numero di versione di uno dei rilasci di Ubuntu attualmente supportati.

Pertanto, supponendo di aver testato con successo la guida con... ad esempio la 18.04, basta aggiungere il numero all'interno della macro che diviene:
<<Informazioni(forum="..."; rilasci="13.10 14.04 18.04";)>>

Niente di che, vero? ;)

 

In generale è buona cosa...

Per ovvi motivi abbiamo messo in primo piano le pagine sui portatili testate con la 14.04. Il discorso si estende comunque anche alle pagine già presenti nella colonna delle guide da aggiornare e, ancora più in generale, a qualsiasi tipo di guida presente nel wiki.
Come vedi se si incappa in una pagina testata con una versione obsoleta di Ubuntu, per confermarne la validità con una versione supportata è una questione di attimi.

 

A cura del Gruppo Doc
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il 05 February 2019 17.54

25 January 2019

Categoria: 

 

Con l'inizio del 2019 arriva un'importante novità riguardante la Documentazione Wiki.

Il Gruppo Doc ha deciso di lasciare maggiore iniziativa agli utenti del wiki in materia di creazione di nuove guide e aggiornamento delle pagine esistenti.
Cosa significa? Facciamo un passo indietro...

 

Da sempre il Gruppo Doc si è preoccupato di assistere e supervisionare il lavoro svolto dagli utenti. Cioè essere presenti sul forum per valutare se una guida proposta fosse necessaria o attinente agli scopi della documentazione... oppure, una volta che un utente ha svolto il lavoro, tempestivamente revisionare e adattare i contenuti agli Standard, inserire il link alla guida nel portale di appartenenza, ecc..

Tutto questo per garantire una crescita razionale e ben ordinata della documentazione.
Il lato debole di questo metodo di lavoro è che non sempre può essere garantita una presenza continuativa da parte dello staff, sebbene negli ultimi sette anni ci siamo in massima parte riusciti :)

 

La nostra attività di supporto e supervisione andrà avanti, è stato però deciso di aggiornare l'iter in modo tale che anche in nostra assenza un utente possa agire di sua iniziativa. Questo per evitare appunto che una guida rimanga a lungo bloccata prima di essere pubblicata.
In sostanza si è cercato di mantenere le buone pratiche attuate in questi anni e di aggiungere un pizzico di responsabilità in più da parte degli utenti.

Queste le pagine che riportano le principali modifiche al metodo di lavoro:

  • GruppoDocumentazione/Partecipa: mostra gli step da seguire, con alcune novità come la possibilità di aggiornamento degli indici dei portali tematici e l'aggiornamento della tabella delle guide svolte.

  • GuidaWiki/Standard: schematizzata la parte del formato del wiki-testo, sono state introdotte le frasi standard e alcuni accorgimenti stilistici che chiediamo agli utenti di seguire quanto più possibile.

  • GruppoDocumentazione/Partecipa/FAQ: logico adeguamento a quanto riportato sopra.

 

Un saluto e che il 2019 porti buone cose alla Documentazione Wiki :)

 

A cura del Gruppo Doc
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il 25 January 2019 16.25

19 January 2019

Categoria: 
Ecco le novità introdotte nella documentazione della comunità italiana di Ubuntu.
 
Portale Ambiente Grafico
  • PCmanFm Menu Stampa: nuova guida per abilitare la funzionalità di stampa dal menù contestuale del file manager PCmanFM.
 
Portale Amministrazione Sistema
  • Aggiornare Kernel: aggiornamento procedura di installazione del kernel e inserimento di nuove pagine di riferimento.
  • Apper: nuova guida per il gestore di pacchetti opzionale per Kubuntu.
 
Portale Hardware
  • AsusX53S-K53SC: resoconto di installazione di Ubuntu su questo portatile.
  • Acer Aspire 5612wlmi: resoconto di installazione di Ubuntu su questo portatile.
  • Acer Aspire ES1-524: resoconto di installazione di Ubuntu su questo portatile.
  • Lenovo Yoga 730_13IWL: resoconto di installazione di Ubuntu su questo portatile.
  • Epson Multi: aggiornamento della guida per installare stampanti mono o multifunzione Epson su Ubuntu.
  • Scanner Epson: aggiornamento della guida per installare scanner Epson su Ubuntu.
 
Portale Installazione
  • Installare Ubuntu: revisione dell'intera guida con l'inserimento di nuovi contenuti.
 
Portale Internet e Rete 
  • Accelerazione Hardware: nuova guida che illustra la procedura per abilitare l'accelerazione hardware su Chromium e gli altri browser da esso derivati, quali Google Chrome, Opera e Vivaldi.
  • Opera: aggiornamento della guida per le nuove versioni del browser.
  • Thunderbird: aggiornamento della guida per il famoso client di posta elettronica libero, che nelle ultime versioni  utilizza un nuovo motore di rendering.
 
Portale Programmazione
  • CMake Gui: aggiornamento guida su questo strumento, utile per controllare il processo di compilazione di software.
  • Pip: nuova guida all'installazione e al primo utilizzo su Ubuntu di pip, gestore di pacchetti per Python.
 
Portale Ufficio
  • Stardict: revisione completa della guida.
 
Per maggiori informazioni, consulta la pagina Lavoro Svolto/2018.
 
 
il 19 January 2019 21.30

08 December 2018

Scanner Epson V10: aggiornamento

Salvatore Palma (totò)

Questa guida è stata testata su:
Bionic Beaver

Tempo fa avevo scritto questo articolo, in cui indicavo i passi per l’installazione dello scanner in ogetto .

Recentemente ho fatto l’aggiornamento da Xenial Xerus a Bionic Beaver, e nel seguire le indicazioni presenti nell’articolo indicato prima, lo scanner ancora non veniva rilevato, cosi facendo la ricerca nel wiki italiano (qui la guida), ho scoperto che vanno aggiunti dei passaggi aggiuntivi, quindi riepilogando:

  • scaricare i driver a questo indirizzo;
  • installare i tre pacchetti, iscan-data_[versione corrente]_all.deb, iscan_[versione corrente]~usb0.1.ltdl7_i386.deb e iscan-plugin-gt-s600_[versione corrente]_i386.deb, oppure lanciare lo script install.sh presente all’interno della cartella (prima va reso eseguibile)
  • installare i pacchetti libltdl3, libsane-extras e sane;
  • editare il file /etc/sane.d/dll.conf e commentare la riga #epson;
  • editare il file /etc/udev/rules.d/45-libsane.rules e aggiungere le seguenti righe:

# Epson Perfection V10
SYSFS{idVendor}=="04b8", SYSFS{idProduct}=="012d", MODE="664", GROUP="scanner"

  • editare il file /etc/udev/rules.d/79-udev-epson.rules e aggiungere le seguenti righe:

# chmod device EPSON group
ATTRS{manufacturer}=="EPSON", DRIVERS=="usb", SUBSYSTEMS=="usb", ATTRS{idVendor}=="04b8", ATTRS{idProduct}=="*", MODE="0777"

  • digitare il seguente comando, in base all’architettura del proprio pc:

Per architettura 32 bit sudo ln -sfr /usr/lib/sane/libsane-epkowa* /usr/lib/i386-linux-gnu/sane
Per architettura 64 bit sudo ln -sfr /usr/lib/sane/libsane-epkowa* /usr/lib/x86_64-linux-gnu/sane

  • infine digitare il seguente comando per riavviare udev:

sudo udevadm trigger

il 08 December 2018 12.30

28 November 2018

Introduction: Firebase CLI

According to the github page of the firebase-tools project, the firebase cli can be used to:

  • Deploy code and assets to your Firebase projects
  • Run a local web server for your Firebase Hosting site
  • Interact with data in your Firebase database
  • Import/Export users into/from Firebase Auth

The web console is fine for a lot of stuff.

But let’s see what we can do with the CLI, and let’s check what we CANNOT do without it.

Installation

Ok, easy.

Assuming you have npm installed, run the following command:

npm install -g firebase-tools

You will now have the command firebase, globally.

Now, run:

firebase login

to authenticate to your Firebase account (this will open your browser).

Firebase tasks

Seleting projects

List your firebase projects:

firebase list

You can then select one of them with

firebase use <project>

Cloud Functions Log

A common thing you would like to do is looking at the logs.

This is possible with:

firebase functions:log

At this point I think there is no way to “listen” for changes in the log, that would be a very useful feature.

The

gcloud app logs tail

sadly does not help here, even if the current selected project is the firebase one.

If you have some tips about it, I will be more than happy to edit this article.

Configuration

The functions configuration is handled through some commands:

firebase functions:get|set|unset|clone

to retrieve|store|remove|clone project configuration (respectively).

Emulate locally

Running

firebase functions:shell

will let you choose which of your functions to emulate locally.

You can then choose the method (get/head/post/put/patch/del/delete/cookie/jar/default) and the test data to start the emulation.

Delete functions

You can then delete one or more cloud functions with:

firestore functions:delete <function_name>

 

Deploy and serve locally

To serve your project with cloud functions locally, you can run:

firebase serve

When you’re ready to deploy your firebase project, you can run:

firebase deploy

 

Accounts management

With the firebase cli you can both import and export Firebase accounts with the:

firebase auth:import|export <file>

Surprisingly enough, import import accounts from a file, and and export will export accounts to a file.

 

Database

I will skip this part. It’s very well documented everywhere in the firebase ecosystem.

 

Firestore

Here we are.

What we can do with Firestore with our CLI? Almost nothing, I am afraid.

Right now you have only two things we can accomplish.

But we can use gcloud and gsutil to perform other operations, lick exporting / importing data.

Be sure to be logged in with

gcloud auth login

If you are already logged in with different accounts, you can list the accounts with

gcloud auth list

and select one (if the one you need is not the active one) with

gcloud config set account myaccount@gmail.com

At this point, let’s select our project.

gcloud projects list

to list all the projects and

gcloud config set project project_name

to select our project.

Exporting data

First of all, we need a Storage Bucket.

gsutil ls

to see the list of possible buckets to use.

Let’s say that we want to export our data to gs://myproject-abcd.appspot.com/ :

gcloud firestore export gs://myproject-abcd.appspot.com/

You can even export only some collections:

gcloud firestore export gs://myproject-abcd.appspot.com/ --collection-ids=[COLLECTION_ID_1],[COLLECTION_ID_2]

Importing data

You can imagine it, right?

gcloud firestore import gs://myproject-abcd.appspot.com/2019-12-23T23:54:39_76544/

The operation takes some time (proportional to the data size that has to be imported). You can safely close your terminal, the operation will continue.

Checking operations status

Import and export can take time (import takes time even with a very small database).

To list the operations:



gcloud firestore operations list

And you will see something like:

done: true
metadata:
'@type': type.googleapis.com/google.firestore.admin.v1.ImportDocumentsMetadata
endTime: '2019-12-23T15:48:03.747509Z'
inputUriPrefix: gs://myproject-abcd.appspot.com/2019-12-23T23:54:39_76544
operationState: SUCCESSFUL
progressBytes:
completedWork: '2601'
estimatedWork: '2601'
progressDocuments:
completedWork: '8'
estimatedWork: '8'
startTime: '2019-12-23T15:47:25.089261Z'
name: projects/myproject-abcd/databases/(default)/operations/AiAydsadsadsadsadVhZmVkBxJsYXJ0bmVjc3Utc2Jvai1uaW1kYRQKLRI
response:
'@type': type.googleapis.com/google.protobuf.Empty

Indexes (read)

You can look at your indexes:

firebase firestore:indexes

This will list the indexes in a JSON-form of array of objects described as the following one:

    {
    "indexes": [
      {
      "collectionId": "<collection_id>",
      "fields": [
        {
          "fieldPath": "<field_name_one>",
          "mode": "ASCENDING|DESCENDING"
        },
        {
          "fieldPath": "<field_name_two>",
          "mode": "ASCENDING|DESCENDING"
        }
      ]},
      {..}
    ]}

We cannot perform other operations over indexes.

Collections and documents: delete recursively

It’s easy from the web console to delete a document, and it’s easy to do it programmatically.

It’s easy on the CLI, too.

But the nightmare of the web console (and of the programmatic approach, too) is that it does not exist a simple and fast way to recursively delete a collection.

This is luckily possible with the CLI.

You can recursively delete a collection by using:

firebase firestore:delete --recursive <collection>

Bonus: delete all collections

Now, assuming you are testing something and your firestore is full of garbage, you might want to start from scratch deleting every collection.

This is possible running:

firebase firestore:delete --all-collections

If you are looking at your database in the firebase console, please remember to refresh if the UI is not updated (that means that you still see the root collections).

Conclusion

This concludes the article for now.

I hope that the Firestore-side will be developed with other features and commands, because right now is very limited.

One of the most feature I can think of, generally speaking, would be the chance to “tail” logs in the shell.

I would be more than happy if someone can integrate with useful tools and additional stuff.

The post Exploring Firebase CLI with some Firestore tips appeared first on L.S..

il 28 November 2018 17.19

29 October 2018

Handling execution time for PHP (FPM)

Lorenzo Sfarra (twilight)

The problem: setting max_execution_time / using set_time_limit() I don’t get the wanted results

If you are here, you are probably looking for an answer to the question:

why set_time_limit() is not working properly and the script is killed before?

or

why ini_set(‘max_execution_time’, X), is not working properly and the script is killed before?

The answer is not exactly one, because there are many variables to consider.

The concepts: PHP itself vs FPM

Anyway, I will list basic concepts that will help to find the best path to your answer.

The first, brutal, note is: directives you specify in php-fpm.conf are mostly not changeable from ini_set().

Please also note that set_time_limit() is a almost nothing more than a convenience wrapper on ini_set() in the background, so the same concept applies.

For simplicity, in this post I will talk about set_time_limit(), but the same applies to ini_set(whatever_related_to_time).

According to what we already said, it’s important to understand that set_time_limit() can only “overwrite” the max_execution_time directive, because

they only affect the execution time of the script itself

(there is a specific note in the official documentation).

On the other hand, directives like request_terminate_timeout are related to FPM, so we are talking about the process management level here:

should be used when the ‘max_execution_time’ ini option does not stop script execution for some reason.

Web server dependent directives

What we have seen so far aren’t the only variables in the game.

You should check your web server configuration, too, to be sure nothing is playing a role in your timeout problem.

A very common example is the fastcgi_read_timeout, defined as:

a timeout for reading a response from the FastCGI server. The timeout is set only between two successive read operations, not for the transmission of the whole response. If the FastCGI server does not transmit anything within this time, the connection is closed.

So…what to do?

The basic answer is: have perfectly clear what was defined by web server (ex.: fastcgi_read_timeout), what defined by FPM (ex.: request_terminate_timeout) and what was defined by PHP itself (ex.: max_execution_time).

For example, if request_terminate_timeout is set to 1 second, but max_execution_time is set to 2 seconds, the script will end after 1 second (so, whichever comes first, even if you have set max_execution_time with ini_set() in your script) .

A possible solution is simply using max_execution_time in place of request_terminate_timeout (but use it, too, to define a solid maximum upper-bound).

The max_execution_time description in the official documentation has an hint about this common problem, that is:

Your web server can have other timeout configurations that may also interrupt PHP execution. Apache has a Timeout directive and IIS has a CGI timeout function. Both default to 300 seconds. See your web server documentation for specific details.

Any hints to share?

The post Handling execution time for PHP (FPM) appeared first on L.S..

il 29 October 2018 14.27

26 October 2018

Categoria: 

Gruppo Documentazione

Ecco le novità introdotte nella documentazione della comunità italiana di Ubuntu.

 

Aggiornamenti per il rilascio di Ubuntu 18.10!

Questo mese ha visto l'arrivo della nuova versione Ubuntu 18.10. Si tratta di una versione "intermedia" con supporto di 9 mesi e sarà quindi supportata fino a Luglio 2019. Come di consueto il Gruppo Documentazione si è attivato per aggiornare una corposa lista di pagine fra cui quelle relative al download, all'installazione e all'aggiornamento del sistema, ai repository.. e molte altre ancora.
Per maggiori dettagli consulta la pagina GruppoDocumentazione/Cosmic.

 

Portale Ambiente Grafico

  • Dolphin Menu Stampa: ottenere voci relative alle funzionalità di stampa nel menù contestuale del file manager Dolphin in KDE5 attivabile tramite clic destro.

 

Portale Amministrazione Sistema

  • Apt: istruzioni sull'utilizzo di APT, il sistema di gestione dei pacchetti .deb, predefinito in Ubuntu.

 

Portale Hardware

 

Portale Installazione

  • Creazione LiveUsb: aggiornata la tabella dei programmi utili per la creazione di chiavette USB avviabili con Ubuntu.

 

Portale Internet e Rete

  • Firefox ESR: installazione e utilizzo del browser web Firefox ESR, versione ufficiale con supporto esteso di Firefox.

  • Irssi: istruzioni utili per l'installazione e l'utilizzo di Irssi, un client IRC che permette di comunicare in modalità testuale dalla riga di comando.

  • MlDonkey: installazione e utilizzo di questo programma per il peer to peer estremamente potente con funzione client e server.

  • Pidgin: installazione e configurazione di questo client di messaggistica istantanea multi-protocollo.

  • Telegram: installare la versione desktop di Telegram su Ubuntu.

 

Per maggioro informazioni, consulta la pagina Lavoro Svolto/2018.

 


A cura del Gruppo Doc
Vuoi contribuire al Wiki? Comincia subito!

il 26 October 2018 16.36

29 August 2018


Venerdì 31 agosto prossimo parteciperò a ESC 2018 che si tiene presso il Forte Bazzera, nelle vicinanze dell'Aeroporto di Venezia. 

ESC - End Summer Camp - si svolge dal 29 agosto al 2 settembre, ed è un evento particolarmente interessante, ricco di appuntamenti su temi che riguardano open source, hacking, open data e... beh, il programma è talmente vasto che è impossibile riassumerlo in poche righe, dategli un'occhiata anche voi!

Il sottoscritto sarà a ESC per parlare di Ubuntu Touch, che è l'attività che ultimamente mi sta prendendo più tempo, del mio poco tempo libero. Dopo che l'anno scorso Canonical ha abbandonato lo sviluppo di Ubuntu Touch, una comunità - sempre più numerosa - si è aggregata attorno al progetto UBports, inizialmente portato avanti dal solo benemerito Marius Gripsgard, che ha proseguito il lavoro da dove Canonical si era fermata. Proprio pochi giorni fa, UBports ha ufficialmente rilasciato OTA4, il primo aggiornamento basato su Ubuntu 16.04, ma soprattutto una serie lunghissima di bug fix e miglioramenti, dopo un lungo lavoro di assestamento e pulizia.

Still Alive!


Adesso è tempo che tutto il mondo sappia che Ubuntu Touch è vivo, e probabilmente la migliore cosa che sta accadendo in tutto il panorama dell'Open Source mondiale. Passato lo scandalo delle rivelazioni di Snowden, sembra che le persone si siano dimenticate (rassegnate?) di quanto invasiva sia la sistematica violazione della privacy personale operata da tutti gli smartphone in commercio. Pratica questa che espone la propria vita non solo alle ben note aziende tecnologiche americane del settore (Apple, Google, Facebook, Yahoo), ma anche a tutti i pirati che ogni giorno rubano tonnellate di dati personali alle stesse aziende.

Ubuntu Touch è la risposta open source alla domanda di maggiore controllo e tutela dei propri dati, oltre che un sistema operativo davvero libero e aperto.

Se venite a Forte Bazzera venerdì 31 agosto alle 11.30 vi parlerò di questo (e anche tanto altro!). Vi aspetto!
il 29 August 2018 21.15

23 July 2018

Categoria: 

https://www.ubuntu-it.org/sites/default/files/news_wiki17.png

Ecco le novità introdotte nella documentazione della comunità italiana tra aprile e giugno 2018.

 

Aggiornamenti per il rilascio di Ubuntu 18.04 LTS!

Aprile ha visto l'arrivo della nuova versione Ubuntu 18.04. Si tratta di una versione LTS e sarà quindi supportata per i prossimi 5 anni. Come di consueto il Gruppo Documentazione si è attivato per aggiornare una corposa lista di pagine fra cui quelle relative al download, all'installazione e aggiornamento del sistema, ai repository.. e molte altre ancora.

GruppoDocumentazione/Bionic

 

Pubblicato il nuovo Portale Voting Machine Scuola Lombardia!

https://www.ubuntu-it.org/sites/default/files/votingMachineLombardia.png

Il 2018 ha visto l'arrivo di un evento inaspettato nel mondo linuxiano. Una miriade di "voting machine" (i dispositivi utilizzati in un recente referendum in Lombardia) sono state riconvertite per essere utilizzate nelle scuole lombarde. Come sistema è stato scelto Ubuntu GNOME 16.04 LTS.
È stato quindi creato un portale con informazioni utili al riguardo. Ringraziamo Matteo Ruffoni per averci portato a conoscenza dei fatti lo scorso Marzo durante lo svolgimento del Merge-it a Torino.

  • VotingMachineScuolaLombardia: un nuovo portale dedicato alla voting machine, il dispositivo di voto elettronico fornito alle scuole della Lombardia con preinstallato Ubuntu!

  • /Hardware: specifiche delle voting machine.

  • /PrimoAvvio: operazioni da compiere durante il primo avvio della voting machine.

  • /CambiarePassword: cambiare la password dell'utente amministratore.

  • /Utilizzo: caratteristiche e funzionalità del sistema operativo Ubuntu GNOME presente nella voting machine.

  • /ProgrammiPreinstallati: applicazioni di utilizzo più comune preinstallate in Ubuntu GNOME 16.04 LTS.

  • /Gcompris: utilizzo dell'applicazione GCompris, una suite di giochi didattici per bambini da 2 a 10 anni.

  • /AccountUtente: operazioni da compiere per creare nuovi utenti diversi dall'utente amministratore.

Si segnala inoltre il gruppo di discussione Lavagna libera in cui molti docenti si occupano in prima persona dell'introduzione del software libero nelle scuole. Fra gli argomenti discussi ovviamente si possono trovare molte testimonianze dirette sull'utilizzo delle voting machine.

 

Portali Ambiente Grafico e Amministrazione Sistema

 

Portale Hardware

 

Portale Internet e Rete

  • TeamSpeak: applicazione VoIP.

  • Tor: utilizzare il sistema di navigazione anonima Tor su Ubuntu.

 

Portale Multimedia

  • Andour: una digital audio workstation per Ubuntu.

  • Kodi: programma open source e multipiattaforma per la gestione di un completo media center o Home theater PC.

  • Rosegarden: audio/midi sequencer ed editor di spartiti musicali.

 

Portali Server e Ufficio

  • Xampp: utile programma multipiattaforma che permette in pochi passaggi un'installazione semplificata di server web Apache, MySQL, PHP, Perl e altri strumenti.

  • Atom: editor di testo basato su Electron.

 

Altro

  • Libri Linux: elenco di pubblicazioni dedicate all'utilizzo e all'amministrazione del sistema GNU/Linux.

Per maggioro informazioni, consulta la pagina Lavoro Svolto/2018.

 


A cura del Gruppo Doc
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il 23 July 2018 21.18

30 April 2018

Basta calcio

Dario Cavedon (iced)


"Il bello della sconfitta sta innanzitutto nel saperla accettare. Non sempre è la conseguenza di un demerito. A volte sono stati più bravi gli altri. Più sei disposto a riconoscerlo, quando è vero, quando non stai cercando di costruirti un alibi, più aumentano le possibilità di superarla. Anche di ribaltarla. La sconfitta va vissuta come una pedana di lancio: è così nella vita di tutti i giorni, così deve essere nello sport. Sbaglia chi la interpreta come uno stop nella corsa verso il traguardo: bisogna sforzarsi di trasformarla in un riaccumulo di energie, prima psichiche, nervose, e poi fisiche." (Enzo Bearzot)
Quando ero giovane, molto giovane, giocavo a calcio. Tutti i bambini giocavano a calcio. Era lo sport preferito, anzi, era il passatempo preferito dei bambini. In estate si stava praticamente tutto il giorno sul campetto vicino a casa, a tirare calci al pallone. Quando non eravamo al campetto, eravamo sul cortile di casa, sempre a tirare calci al pallone. Io ero universalmente considerato scarso - forse il più scarso. Giocavo in difesa, ma spesso finivo a giocare in porta, dove nessuno voleva mai stare.

Fatalmente, ogni tanto si rompeva qualche vetro: è incredibile quanto facilmente si possa rompere un vetro, pur tirando pianissimo il pallone. Mamma si "vendicava" a modo suo: il giardino limitrofo al cortile era cosparso di rose con spine così appuntite da bucare anche il miglior pallone di cuoio. 
Si può dire che la mia infanzia sia trascorsa così, tra vetri rotti, palloni bucati e jeans rovinati dalle scivolate sull'erba. Altri tempi.

Non lo so come sia finito il calcio al suo attuale livello, qualche anno fa ne descrissi alcune disgrazie, alcune sono ancora attuali, altre sono addirittura peggiorate. Ricordo anche un tentativo di Roberto Baggio di cambiare direzione, finito nel nulla. Adesso però basta.

Nel mio immaginario romantico, i principali sentimenti che accompagnano lo sport sono il divertimento, lo spirito olimpico di partecipazione, l'agonismo positivo che insegna a migliorare e superare i propri limiti. Potrò anche sbagliarmi, ma vedo poco di tutto questo nel calcio italiano.

Gioire delle sconfitte altrui, augurare il peggio all'avversario, vedere solo le colpe altrui, immaginare complotti a favore di questa o quella squadra, rende persone tristi e astiose. Rende le persone peggiori, e (esagero) il anche il mondo un po' peggio di quello che era prima.

Preferisco spendere le mie poche energie per costruire un mondo - quel poco che mi circonda - un po' migliore di quello che ho trovato.

(Nella foto: Bearzot gioca a scopone al ritorno dai vittoriosi mondiali di Spagna 1982, in coppia con Causio e contro Zoff e il presidente Pertini).


il 30 April 2018 20.16

22 April 2018

 

La prossima settimana parteciperò a UbuCon Europe 2018, a Xixòn (Gijon), nelle Asturie, in Spagna.

UbuCon Europe


UbuCon Europe è l'appuntamento europeo di sviluppatori e utenti di Ubuntu (e non solo). È l'evento che ha sostituito gli Ubuntu Developer Summit, organizzati da Canonical.
UbuCon è un'opportunità unica per incontrare di persona le tantissime persone che in un modo o nell'altro partecipano allo sviluppo e al supporto di Ubuntu. Ricordo che Ubuntu (anche se fondata dal benemerito dittatore Sudafricano Mark Shuttleworth) è un progetto nato in Europa (la Gran Bretagna ne fa ancora parte, almeno geograficamente ;-) ), e in Europa le comunità di volontari ubunteri sono particolarmente attive.

Per me sarà l'occasione di rivedere alcuni amici che hanno partecipato all'avventura degli Ubuntu Phone Insiders, e conoscere di persona molte delle persone che ho solo visto o letto su Internet. È sempre un'esperienza piacevole parlare a quattrocchi con chi si è abituati a leggere sulle mail o sui blog, perché il contatto umano e l'esperienza diretta valgono più di un milione di parole.

L'evento si tiene a Xixòn (Gijon in spagnolo), che è la città di Marcos Costales, contact della Comunità Spagnola di Ubuntu, e a cui si deve l'organizzazione di questa edizione di UbuCon Europe. Marcos, che conosco dai tempi degli Insiders, è una delle persone più attive nell'ambito di Ubuntu, e anche sviluppatore di uno dei più bei programmi per Ubuntu Phone: uNav. Devo proprio a Marcos la mia partecipazione: è stato lui che mi ha spinto a lasciare la mia pigrizia sul divano e prenotare il volo per Oviedo.

La scaletta dell'evento è molto ricca: nel momento migliore (o peggiore, visto che il sottoscritto non è dato il dono dell'ubuquità) ci sono ben quattro talk diversi contemporaneamente. Per me sarà un problema decidere quale seguire, sono così tante le cose da sapere e imparare! Alla fine credo mi dovrò focalizzare sugli argomenti che già seguo (poco) nell'ambito della comunità, evitando di impelagarmi in altri nuovi progetti.

Il mio intervento


Il mio talk sarà sabato mattina, e parlerò di "Social Media for Open Source Communities". Dello stesso argomento ho parlato (slide su Slideshare) anche al recente MERGE-it 2018, ma questo talk sarà più ampio, perché parlerò anche di strategie per i social media. Ma soprattutto sarà il mio primo talk in inglese: Sant'Aldo Biscardi, protettore degli Italiani che parlano male inglese, aiutami tu!

Per me si tratta di una bella sfida, spero di riuscire a non dire troppe cavolate, ma del resto l'argomento social è decisamente sottovalutato in molte comunità, quando invece il contatto diretto che consentono i canali sociali è importantissimo sia in fase di promozione, che per il supporto ai propri "clienti".

Resoconto e live tweeting


I talk e i workshop si sviluppano da venerdì 26 a domenica 28 Aprile, io cercherò di presenziare a quanti più possibile... ma non più di uno alla volta! Purtroppo non è previsto un web streaming, e neanche riprese video dei talk (anche se ho proposto a Marcos una soluzione che forse permetterà di coprire una parte dei talk).

Vi darò un resoconto dell'evento su questo blog, ma soprattutto seguirò l'evento anche con un live tweeting su Twitter, quindi seguitemi lì per essere aggiornati in tempo reale! :-)

Si tratta della mia prima volta a un evento internazionale dedicato al mondo FLOSS, e davvero non vedo l'ora!
il 22 April 2018 16.39

06 April 2018

Sabato 24 marzo si è svolto a Torino il primo MERGE-it, il primo incontro delle Comunità italiane che si dedicano all’Open Source, Open Data e Open Culture. Le comunità presenti erano praticamente tutte (quelle che conosco): ubuntu-it, Debian, LibreItalia (LibreOffice), Mozilla Italia, Wikimedia (Wikipedia), OpenStreetMap, GFOSS.it, Spaghetti Open Data e ovviamente ILS, organizzatore dell’evento.
L’evento si è svolto presso la Corte Interrata del Politecnico di Torino, una gran bella location, con una serie di aule disposte sui due lati di uno spazio verde, nelle quali ogni comunità ha trovato il proprio spazio.


Accoglienza 


Per l’accoglienza, c’era un banchetto all’entrata, non era richiesta la registrazione, ma si potevano acquistare le magliette e gadget dell’evento. Ubuntu-it era in un'aula assieme ai cugini di Debian Italia, che ormai conosciamo da anni, condividendo molto di più che pacchetti “.deb”.

Il programma della giornata 

In ogni aula si svolgevano talk delle comunità, e alcune avevano colto l’occasione per fare la propria assemblea oppure discutere delle prossime azioni tutti assieme.

Nella sala ubuntu-it, i lavori sono iniziati con un fuori programma: la presentazione delle “vending machine” utilizzate dalla Regione Lombardia per il referendum sull’autonomia, e donate poi alle scuole Lombarde. La particolarità di questi computer consiste nel fatto che montano il Ubuntu, e sono un ottimo metodo perché l’open source entri nei cuori dei professori. Ci riusciremo solo se li sapremo accompagnare nel percorso di apprendimento.

Per quanto più attinente alla comunità ubuntu-it, la relazione di Mattia Rizzolo sui lavori del Consiglio della Comunità è stata l’occasione per fare un checkup sullo stato di salute della comunità, che ha visto negli ultimi anni il diradarsi di contributi e membri. L’idea comune emersa è quella di restringere il campo d’azione, abbandonando i progetti che non riusciamo più a seguire, e concentrandoci su quello che si può fare al meglio con le poche risorse a disposizione.

Pietro Albini ha poi fatto una relazione sui numerosi lavori che il Gruppo Sistemisti ha portato avanti per recuperare la conoscenza perduta dopo la dipartita di alcuni membri della Comunità, e per aggiornare il parco macchine su cui girano le risorse web della comunità italiana di Ubuntu.

Foto di @faffa42 su Twitter

E’ stato quindi il turno del sottoscritto. Davanti a una discreta folla di curiosi e appassionati (vedi foto), ho ripercorso la storia di Ubuntu Touch (Ubuntu Phone), dalle meravigliose premesse di “one system to rule them all” del 2011, all’abbandono dello sviluppo da parte di Canonical del 2017, alla concreta realtà di Ubports del 2018, dove una piccola comunità di appassionati, supportati da un paio di sponsor, ancora persegue l’obiettivo di un dispositivo basato su Linux e Software Libero e rispettoso della privacy. Ubports sviluppa Ubuntu Touch su ben quattro diversi dispositivi (One Plus One, Fairphone 2, Nexus 5 e BQ M10), e supporta tutti i “vecchi” dispositivi rilasciati quando lo sviluppo era condotto da Canonical (LG Nexus 4, BQ E4.5 e E5, Meizu MX4 e PRO 5).


Mi fa piacere segnalare l’impegno originale di Smoose, che ho contattato in fase di preparazione del talk. Si tratta di piccola azienda Olandese che si dedica allo supporto con solo Software Libero di realtà olandesi, e che impiega ben il 10% delle proprie persone al supporto dello sviluppo e della promozione di Ubuntu Touch.
Ho infine tracciato il futuro prossimo di Ubports, con la nascente fondazione di diritto tedesco, sul modello di Document Foundation, che darà ulteriori certezze a chi si dedica al progetto. Per Ubuntu Touch, riposti nel cassetto i sogni di dominio del mondo, si tratta di risalire la lunga ed erta china che deve affrontare un progetto open che può contare sulle forze del volontariato e poco altro. La strada è difficile e densa di incognite, ma forse è proprio questo il motivo che più mi appassiona.
Dopo di me ha parlato il grande Marco Trevisan, che ha offerto il punto di vista “aziendale” dello sviluppo di Ubuntu. Marco infatti lavora per Canonical, e ha accesso a molti aspetti dello sviluppo che dall’esterno possono sfuggire. Interessante quindi la sua testimonianza della collaborazione Ubuntu/Fedora (Canonical/Red Hat) per il supporto ai monitor HDPI per GNOME (che purtroppo non è ancora stata implementata). Dall’anno scorso, dopo l’abbandono di Unity, Ubuntu utilizza una versione di GNOME Shell leggermente modificata. In quest’ottica, la collaborazione con GNOME sarà sempre più importante. Tra un talk e l’altro intanto era arrivata pausa pranzo e ne abbiamo approfittato per un abbondante pranzo in un ristorante nei dintorni.
La pausa pranzo è durata anche più del previsto (burp!), e il pomeriggio è volato via velocissimo. Prima il talk di Jeremie Tamburini su come contribuire alla documentazione di Ubuntu: è molto più facile di quel che si crede!

Poi, ancora un talk del sottoscritto, con un talk su come sia importante per tutte le comunità aumentare il social engagement sui social media. I social media fanno parte della vita quotidiana delle persone che popolano il web, ed è quindi fondamentale per le comunità trasmettere il loro messaggio su tutti i differenti canali a disposizione: Facebook, Twitter, (e addirittura) Google Plus sono un ottimo veicolo per far conoscere le proprie attività, differenziando messaggi e frequenza a seconda del mezzo.
Capisco le perplessità sui social media da chi frequenta il mondo open: Facebook e le altre piattaforme sono chiuse, e pongono seri problemi di privacy. Nonostante questo sono anche utilizzate ogni giorno da milioni di persone e, per molte di queste, coincidono con la loro visione di Internet. Fare un passo nella direzione di queste persone, creando delle opportunità di contatto sui social media, è uno strumento utile per introdurle nel mondo open source.

Dopo il talk, mentre stavo andando a prendere un caffè alle macchinette, sono stato bloccato più volte nei corridoi da varie persone, raccogliendo diversi contatti e qualche possibile iniziativa per ubuntu-it. Per contro, ho così perso gli altri talk del pomeriggio, e neanche sono riuscito a passare a salutare le persone delle altre Comunità, parecchie delle quali amiche. Un peccato! Ecco, se devo trovare una pecca a MERGE-it, è mancato un appuntamento in cui trovarsi con gli altri. Sarebbe stato bellissimo un keynote iniziale comune e anche un pranzo conviviale, magari sfruttando un servizio di catering. Ma sarebbe bastata una pizzata da asporto come fanno gli amici del LUG di Pordenone.

Concludendo

Mentre il Software Libero prende piede sempre più, e le iniziative si moltiplicano, è sempre un piacere rivedere qualche vecchia conoscenza, e conoscere qualche faccia nuova - pur nel limitato volgere di un giorno. MERGE-it ha offerto tutto questo, e con qualche limatura organizzativa (vedi sopra), lo si può rendere un appuntamento fisso, ampliando il coinvolgimento del pubblico generale e degli studenti del Politecnico.

il 06 April 2018 07.37

20 March 2018


Per la prima volta nella storia (esclusa la fantastica ma limitata esperienza della DUCC-IT) le comunità italiane attive nel FLOSS, Cultura Libera e Open Data si incontrano tutte assieme, tutte nello stesso posto e nello stesso giorno.

Accadrà il 24 marzo prossimo, in occasione di MERGE-it, un evento organizzato da Italian Linux Society, in collaborazione con le migliori comunità open italiane, tra cui: LibreItalia (LibreOffice), Spaghetti Open Data, Industria Italiana Software Libero, Wikimedia (Wikipedia), Mozilla Italia (Firefox), GFOSS.it e ovviamente ubuntu-it, la magnifica comunità italiana di Ubuntu.


Il luogo dell'evento è il Politecnico di Torino, presso la Corte Interrata, accessibile da Via Castelfidardo oppure Via Pier Carlo Boggio.

Si tratta di un evento unico, il primo del suo genere in Italia, organizzato grazie alla volontà comune di trovarsi e ritrovarsi, per scambiarsi opinioni ed esperienze e soprattutto imparare dagli altri. Sono convinto che l'aspetto migliore del Software Libero riguarda proprio la condivisione e lo scambio di conoscenze ed esperienze. Quando io so una cosa e te la racconto, e tu ne sai un'altra e me la racconti, alla fine della giornata torniamo a casa con il doppio delle cose che sapevamo la mattina, e con la soddisfazione di aver contribuito a migliorare quel piccolo pezzo di mondo che ci sta attorno.

Il programma è davvero molto articolato e ricco, impossibile elencare qui tutti gli appuntamenti. Il sottoscritto sarà soprattutto nei pressi della sala dove si terranno i talk della Comunità ubuntu-it, ma farò sicuramente un giro anche nelle altre aule. Non ho ancora deciso quali, perché l'imbarazzo della scelta regna sovrano!

Per il sottoscritto, MERGE-it è anche un modo per ritrovare dei giovani amici che non vedo da molto tempo, come per esempio Giulio e Riccardo, e anche quelle vecchie volpi del software libero come Roberto "madbob" e Daniele "MTE90".

Sono molto curioso di sentire le esperienze di chi parteciperà, e spero anche qualcuno verrà a sentire quel poco che so su Ubuntu Touch e Social Media.

Chi vuole partecipare a MERGE-it basta che si presenti all'ingresso: nessun costo per partecipare, nessuna preiscrizione.


il 20 March 2018 21.22

07 October 2017

Aspettando Ubuntu 17.10 Artful Aardvark!

Ubuntu-it Gruppo Promozione

Categoria: 
Ubuntu 17.10 Artful Aardvark Party
Aspetta con noi Ubuntu 17.10! Vi aspettiamo giovedì 19 ottobre su ubuntu.it/party!
 
Ubuntu 17.10 Artful Aardvark sarà uno dei più grandi rilasci di Ubuntu degli ultimi anni: per festeggiarlo, la comunità italiana di Ubuntu ha organizzato un release party giovedì 19 ottobre!

Durante tutta la giornata, ci troverete in chat ad aspettare e commentare il rilascio insieme a voi, e la sera alle 21 si potrà seguire il live streaming di presentazione della release, in cui vari membri di Ubuntu-it insieme ad alcuni ospiti speciali spiegheranno tutte le novità rilasciate. Al termine del live streaming ci sarà anche uno spazio in cui risponderemo in diretta alle vostre domande!

Vi aspettiamo numerosi!

https://www.ubuntu-it.org/party

il 07 October 2017 11.21

11 June 2017

Plasma 5.10.1 disponibile per Kubuntu 17.04

Ubuntu-it Gruppo Promozione

Categoria: 

Plasma 5.10.1, ultima versione stabile dell'ambiente di lavoro di Kubuntu, è ora disponibile per gli utenti di Kubuntu 17.04 Zesty Zapus.
Rilasciato il 30 maggio, Plasma 5.10 raccoglie moltissime novità come Folder View che mostra l'anteprima del contenuto delle cartelle durante lo spostamento manuale dei file, comandi per la riproduzione multimediale nella schermata di blocco schermo, migliore supporto per il touch screen e moltissime altre funzionalità. Puoi consultare gli annunci di Plasma 5.10.1 e Plasma 5.10 per scoprire i principali cambiamenti introdotti.

 

 

Per aggiornare Plasma su Kubuntu 17.04 è necessario aggiungere il PPA ppa:kubuntu-ppa/backports alla source list, come descritto in questa pagina, oppure tramite terminale digitando i seguenti comandi:

sudo add-apt-repository ppa:kubuntu-ppa/backports
sudo apt update
sudo apt full-upgrade

Il PPA Kubuntu backports contiene aggiornamenti anche per numerose altre applicazioni come Kmail, Kontact o Korganiser oltre al KDE Framework 5.34, pertanto aggiungendo questo PPA verranno scaricati e installati molti pacchetti aggiuntivi al solo Plasma 5.10. Tale PPA continuerà inoltre a ricevere aggiornamenti per le future versioni di Plasma 5.10.

Va ricordato che questi aggiornamenti, pur rappresentando gli ultimi sviluppi del mondo KDE, non sono testati in maniera estensiva come avviene invece per i pacchetti forniti dall'archivio di Ubuntu e sono supportati in maniera limitata. Qualora si presentassero dei problemi, puoi fornire tutte le informazioni necessarie alla loro risoluzione tramite la mailing list del progetto o tramite i canali IRC #kubuntu e #kubuntu-devel su irc.freenode.net, oltre che a segnalare il problema su bugs.launchpad.net/kubuntu-ppa.

 

Fonte: kubuntu.org

il 11 June 2017 09.26

29 April 2017

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Villa Lattes - VicenzaLa DUCC-IT 2017 si terrà a Vicenza il 6 e 7 maggio prossimi. Ubuntu-it, la comunità italiana di Ubuntu, annuncia la Debian/Ubuntu Community Conference Italia 2017 (in breve DUCC-IT 2017), l'incontro delle comunità italiane di Debian e di Ubuntu in programma nei giorni 6 e 7 maggio 2017, presso Villa Lattes, in via Thaon di Ravel, Vicenza.

Debian e Ubuntu sono tra le distribuzioni più importanti nell’ambito dei sistemi operativi liberi basati su GNU/Linux, e le rispettive comunità sono molto attive nel promuovere e partecipare allo sviluppo dei due progetti. L’esperienza della DUCC-IT 2017, che fa seguito alle edizioni tenutesi a Perugia, Fermo, Cesena e Milano, è rivolta sia ai membri delle rispettive comunità che a tutti gli appassionati di GNU/Linux e del Software Libero ed è un’ottima occasione per avvicinarsi e conoscere meglio queste realtà e il Software Libero.

Il tema di DUCC-IT 2017 è “Open communities for a better world” (comunità aperte per un mondo migliore), a sottolineare il generoso contributo che le comunità hanno donato allo sviluppo e al supporto di GNU/Linux e del Software Libero in tutto il mondo, diventando anche una concreta possibilità occupazionale.

Il programma è particolarmente ricco di spunti, rappresentato dal meglio delle Comunità Debian e Ubuntu, ma anche delle comunità Mozilla Italia, LibreItalia, Wikimedia e OpenStreetMap, accumunate dal tema di quest’anno “Open communities for a better world” - comunità aperte per un mondo migliore. I talk saranno ben sedici, tenuti da quindici relatori provenienti da tutta Italia.

I talk in programma affronteranno tre filoni principali: utilizzo degli strumenti liberi, esperienze di software libero sul campo e come contribuire a progetti liberi. Il pubblico potrà interagire con i relatori, grazie a uno spazio apposito destinato all’approfondimento.

Tra i numerosi ospiti confermati dell’evento figurano: Marina Latini, Presidente di The Document Foundation che sovrintende lo sviluppo della suite per ufficio LibreOffice, Roberto Guido Presidente di Italian Linux Society che organizza il Linux Day, Marco Chemello “wikipediano in residenza” di BEIC (Biblioteca Europea di Informazione e Cultura), Paolo Dongilli, coordinatore del Progetto FUSS della Provincia di Bolzano, per l’adozione di Software Libero nella scuola pubblica.

Uno spazio sarà dedicato all’adozione di Zorin OS da parte del Comune di Vicenza, il sistema operativo basato su GNU/Linux che ha portato alla ribalta il comune Veneto tra i pionieri dell’innovazione nell’ambito della Pubblica Amministrazione.

L’evento si tiene presso Villa Lattes, ospiti del Comune di Vicenza, che ha partecipato attivamente all’organizzazione dell’evento.

L’accesso all’evento è libero e gratuito. Per chi arriva da fuori Vicenza, sul sito web dell’evento sono disponibili le informazioni su come arrivare in auto o con i mezzi pubblici. Per chi soggiorna a Vicenza, è stata stipulata una convenzione con l’Hotel Verdi.

Informazioni dettagliate e il programma completo della DUCC-IT sono disponibili sul sito web dell'evento.

il 29 April 2017 10.12

27 April 2017

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Da quando è divenuta ufficiale la notizia che Ubuntu, a partire dalla versione 18.04 LTS, abbandonerà la shell di Unity per passare a GNOME come desktop predefinito, nella comunità si è mosso un vero e proprio fermento, in particolare di persone che non vogliono essere costrette a dover rinunciare al loro DE preferito. Sembrano lontani i tempi dei tanti detrattori di Unity e, ora che il progetto è stato ufficialmente abbandonato, se ne rimpiangono già le funzionalità uniche ed è palpabile in tutta la comunità l'amarezza per l'abbandono forzato.

 

In tutto questo panorama, tanti utenti hanno deciso di passare immediatamente al futuro desktop di default e di cercare di renderlo il più possibile simile al buon vecchio Unity. Uno dei punti di forza della shell di GNOME è dato dalle estreme possibilità di customizzazione che questo ambiente mette a disposizione dei suoi utenti, grazie a semplici estensioni è possibile mutare l'aspetto e i comportamenti di ogni singolo componente della sua interfaccia. Rendere GNOME simile a Unity è estremamente semplice dal punto di vista estetico, mentre sul lato delle funzionalità non tutte quelle fornite dall'HUD di Unity sono, al momento, replicabili sul desktop di GNOME.

 

Non esiste la Dash di Unity, anche se GNOME possiede un suo equivalente, non esiste il supporto al menu globale e la maggior parte delle applicazioni GNOME non utilizza i menu tradizionali delle applicazioni. Detto ciò, grazie ad alcune semplici estensioni di facile utilizzo e ad alcuni tweak, sarà immediato avere un ambiente desktop confortevole come quello originale di Unity. Il podcaster di Bad Voltage, Stuart Langridge ha postato ciò che ha fatto lui per trasformare la shell di GNOME in un'interfaccia del tutto simile a quella di Unity e il risultato ottenuto è davvero efficace.

 

Langridge è riuscito nell'intento attraverso alcune estensioni opensource: Dash to Dock, per avere una Dash sul lato destro dello schermo e con il pulsante del launcher nella parte superiore; Better Volume, per modificare il volume con il mouse sull'indicatore del pannello; Top Icons Plus, per spostare la tray in alto a destra nel pannello superiore. Langridge ha inoltre utilizzato gli stessi temi che già utilizzava su Unity: Arc Darker GTK e Papyrus Icons. Attraverso l'applicazione GNOME Tweak è inoltre possibile attivare tutti i controlli delle finestre e spostare i pulsanti sulla sinistra, come risulta essere nell'interfaccia di Unity.

 

Il risultato finale non è perfetto, ma è sicuramente decente e inoltre facilita il passaggio degli utenti Unity di vecchia data al nuovo desktop GNOME, che sarà di default su Ubuntu 18.04 LTS.

 

Fonte: omgubuntu.co.uk

il 27 April 2017 08.54

13 April 2017

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È arrivato. Canonical ha ufficialmente rilasciato Ubuntu 17.04 e il sistema è disponibile per il download assieme a tutte le derivate, tra queste il debutto della nuova Ubuntu Budgie. Questo non è un normale rilascio di Ubuntu, si tratta potenzialmente dell'ultima versione della distribuzione con Unity 7 come unico desktop di default. Non è una certezza, ovviamente, ma sappiamo che Ubuntu ha intenzione di passare a GNOME per il rilascio di Ubuntu 18.04 LTS, previsto per il prossimo anno, ed è possibile che gli sviluppatori favoriscano la transazione in parte già dalla 17.10.

 

Ubuntu 17.04 vede anche il termine dell'alfabeto per i nomi in codice, non sappiamo ancora se si ripartirà dalla lettera 'a' per portare avanti questa tradizione oppure se, anche sotto questo punto di vista, Ubuntu 17.04 segnerà la fine di un'epoca. Insomma, si tratta di un rilascio agrodolce per tutti gli appassionati di Ubuntu.

 

Sul lato tecnico, Ubuntu 17.04 non avrà più necessità di partizioni di swap della dimensione di almeno due volte quella della RAM. Non ha più molto senso su sistemi moderni dotati di molta memoria ed è per questo che verrà utilizzato un file di swap con una politica di dimensionamento completamente diversa. Ubuntu 17.04 include il kernel Linux 4.10, che è una grande notizia per tutti coloro che utilizzano CPU AMD Ryzen o sistemi Intel Kaby Lake. I giocatori invece apprezzeranno molto anche l'utilizzo di MESA 17.0.2 e del server X.Org 1.19.2 incluso per impostazione predefinita.

 

Sono inoltre state aggiornate quasi tutte le applicazioni di sistema ed è stata inclusa la versione 5.3 di LibreOffice, l'unica eccezione è il file manager Nautilus fermo alla 3.20 e Ubuntu Software alla 3.22, il resto è tutto adeguato al core recentissimo di GNOME 3.24.

 

I motivi per installare e provare Ubuntu 17.04 ci sono tutti, perciò che cosa state aspettando?

 

Fonte : omgubuntu.co.uk

il 13 April 2017 16.39

Ubuntu 18.04 avrà GNOME Desktop di default

Ubuntu-it Gruppo Promozione

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Ubuntu 18.04 LTS, la prossima release con supporto a lungo termine del sistema operativo Ubuntu verrà rilasciata con l'ambiente desktop di GNOME al posto di Unity 7. Ubuntu 17.04 contiene già molti elementi dello stack di GNOME 3.24 e soltanto il file manager Nautilus rimane ancorato al branch 3.20 a causa delle incompatibilità con il desktop di Unity 7 della nuova versione.

 

Unity 8 e la visione di Ubuntu sulla convergenza dei sistemi operativi, non sono più il futuro del computing che Canonical e il fondatore di Ubuntu, Mark Shuttleworth, avevano immaginato e preventivato. "Ho sbagliato su entrambi i fronti", ha rivelato lo stesso Mark. "Nella comunità i nostri sforzi sono stati visti come frammentazione e non come innovazione."

 

 

 

Da'ora in avanti, Canonical concentrerà i propri sforzi sulle tecnologie cloud (OpenStack, LXD, kubernetes, Juju, MAAS, BootStack) e su IoT (Internet of Things), in modo da rendere Ubuntu Linux il sistema operativo più utilizzato sulle infrastrutture cloud sia private che pubbliche. La tecnologia Snappy proseguirà ad essere sviluppata, per via dell'elevata sicurezza che porta, del fatto di essere cross-distro e grazie al suo largo utilizzo nei dispositivi dell'IoT.

 

Fonte : news.softpedia.com

il 13 April 2017 13.30

07 April 2017

Categoria: 

Annunciamo un nuovo Membro della Comunità: Giulio Leuci! :D

Giulio è un membro del Gruppo Documentazione, dove ha portato la maggior parte dei suoi contributi, ma è anche un contributore di lunga data al forum.

Ricordiamo che la membership, cioè il diventare un membro ufficiale della Comunità italiana di Ubuntu, è un riconoscimento per il prezioso e costante impegno svolto per la Comunità.

Complimenti e auguri di buon lavoro Giulio!

il 07 April 2017 18.33

06 April 2017

Categoria: 

Mark Shuttleworth ha annunciato un cambio di programma per Ubuntu: dato l'enorme interesse su Ubuntu nel settore server, cloud ed Internet of Things, Canonical ha deciso di abbandonare Ubuntu Phone e Unity8, per concentrarsi su i progetti Ubuntu più popolari.

 

 

L'abbandono di Unity8 significa che, a partire da Ubuntu 18.04 LTS, il Desktop Environment di default sarà GNOME, come prima dell'avvento di Unity nel 2011. Mark Shuttleworth, però, ha voluto sottolineare come Ubuntu Desktop è una parte fondamentale di Ubuntu, e che non verrà abbandonato.

Fonte: insights.ubuntu.com

il 06 April 2017 07.29

05 April 2017

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L'ultima release stabile dell'ambiente desktop opensource GNOME porta una serie di nuove funzionalità e miglioramenti tale da costituire un deciso passo avanti rispetto alla versione precedente. Si tratta del 33o rilascio del popolare ambiente desktop e di fatto siamo di fronte a una versione costata ben 6 mesi di sviluppo e un lavoro che ha portato a 28459 modifiche apportate. GNOME 3.24 è un rilascio maturo e stabile, ma anche completo di tante nuove funzionalità.

 

Non è questo l'ambito per elencare tutte le nuove caratteristiche di GNOME, ma alcune funzionalità sono estremamente degne di nota. Tra queste, GNOME Night Light è una novità assoluta e si tratta di una applicazione che regola la temperatura dello schermo in base all'orario della giornata. Attenuando la luce blu attraverso transazioni verso tonalità più calde, GNOME Night Light contribuisce a ridurre l'affaticamento degli occhi, a promuovere cicli di sonno naturale e costituisce un vero toccasana per la salute degli utenti. GNOME Night Light regola il colore dello schermo utilizzando i tempi di alba e tramonto per la propria posizione(rilevata automaticamente), ma è anche possibile creare pianificazioni personalizzate.

 

GNOME Shell 3.24 presenta tutta una serie di utili piccoli miglioramenti, un look ancor più raffinato e una reattività generale incrementata. Informazioni meteo e notifiche più comprensibili nell'area a discesa con data e calendario, media control box risistemato e la lista WiFi è ora ad aggiornamento automatico. Tanti piccoli accorgimenti che rendono l'esperienza d'uso di GNOME ancor più semplice e immediata.

 

GNOME Nautilus 3.24 è l'elemento più famoso del desktop di GNOME. L'attenzione per il file manager si è concentrata essenzialmente sul correggere i bug, risolvere i crash e sul migliorarne prestazioni e reattività. Nuove scorciatoie e una velocità aumentata rendono il file manager Nautilus uno strumento ancor più semplice e produttivo. Inoltre, icone e MIME ridisegnate conferiscono al desktop un aspetto più luminoso e moderno.

 

Oltre a ciò, GNOME Foto, in versione stabile e funzionale, GNOME Ricette, una applicazione desktop per i patiti di cucina, GNOME Giochi, una biblioteca per i videogames che può fungere anche da front-end per il sistema di emulazione libretro core, e una versione rinnovata di POLARI, il client GNOME IRC, permettono a GNOME 3.24 di essere un ambiente desktop completo e con tante applicazioni utili di serie.

 

Ogni nuova release di GNOME è accompagnata anche da ulteriori miglioramenti nell'esperienza d'uso se utilizzato con Wayland, il server grafico di nuova generazione utilizzato da distribuzioni alternative a Ubuntu, e anche la versione 3.24 non fa eccezione. Bug sistemati, rendering grafico e drag&drop migliorati, velocità incrementata e supporto completamente funzionale delle tavolette Wacom. Ricordiamo che, per gli utenti Ubuntu, GNOME 3.24 sarà disponibile da Ubuntu 17.04.

 

Fonte: omgubuntu.co.uk

il 05 April 2017 08.19

30 March 2017

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A ogni ciclo di rilascio di una nuova versione di Ubuntu, artisti di talento di tutto il mondo creano immagini da utilizzare come sfondo per la scrivania e rilasciano le loro opere sotto licenze libere che ne incoraggiano la condivisione e l'adattamento. Per Ubuntu 17.04, sono state inserite ben 96 immagini nella raccolta di Flickr per la Ubuntu 17.04 Free Culture Showcase. Tutte le richieste che sono state ammesse possono essere scaricate e utilizzate su qualsiasi sistema Ubuntu, ma anche su altre distribuzioni Linux.

 

Grazie alla partecipazione di tutta la comunità Ubuntu e ai voti dei suoi membri, 12 immagini sono state scelte come vincitrici dello Ubuntu 17.04 Free Culture Showcase e verranno incluse nella distribuzione finale di Ubuntu 17.04.

In particolare, le immagini vincitrici che saranno incluse ufficialmente in Ubuntu 17.04 sono risultate essere:

 

Un grande complimento ai vincitori e un grazie a tutti coloro che hanno partecipato a questa produzione e selezione di wallpaper. È possibile trovare gli sfondi vincitori (insieme a decine di altri sfondi mozzafiato) presso la raccolta Flickr della Ubuntu 17.04 Free Culture Showcase oppure nella lista dei wallpaper per il desktop dopo aver aggiornato o installato Ubuntu 17.04 il 13 aprile prossimo.

Fonte: nhaines.com

il 30 March 2017 08.33